Torino

Chiamparino-Laus, prove di pace tra i due presidenti

Il neosenatore chiama Sergio dopo averlo attaccato per la scelta di Salizzoni in vista delle Regionali 2019

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Quarantacinque minuti, un caffè, nessun testimone. Alla fine, entrambi confermano la stretta di mano. E se sul piano personale, e dei toni, la polemica è rientrata, la questione politica è tutt’altro che risolta. Resta quell’accusa mossa da Laus a Chiamparino di aver gestito in colpevole autonomia la partita della sua successione, la stessa con la quale ha fatto lavorare la sua giunta, dimenticando di coinvolgere il Consiglio come lui avrebbe voluto. E, per contro, resta anche lo sfogo del presidente per cui il "Pd è una sommatoria di gruppi di potere".

La resa dei conti sembra quindi solo rimandata. A dopo il 21 aprile, con tutta probabilità, giorno in cui nell’assemblea nazionale si capiranno le sorti del Pd, i tempi del congresso e anche il ruolo che Chiamparino traghettatore potrà e non potrà avere nella futura riorganizzazione locale del partito.

Intanto qualche segnale di schiarita c’è, all’interno della maggioranza che lo sostiene. Ieri il leader dei Moderati, Mimmo Portas, che pure era stato critico sullo scontro tra i “due titani” del Pd, ha incontrato Salizzoni. "I Moderati hanno trovato nel chirurgo una persona pragmatica e di buon senso, non si è parlato di candidature alla presidenza, ma della disponibilità di una persona che potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale per tutto il centrosinistra", scrivono in una nota.

E anche dalle parti di Liberi e Uguali ieri è arrivato un risultato che apre la strada al confronto in vista delle future alleanze. Il terreno è la composizione del nuovo ufficio di presidenza di Palazzo Lascaris, da rinnovare in parte per il passaggio di Laus al Senato. Dopo lo scontro della scorsa settimana, quando Sinistra Italiana e Mdp avevano risposto picche rifiutando il posto di consigliere segretario, ieri un vertice di maggioranza tra Davide Gariglio, il neo capogruppo Pd Domenico Ravetti e il segretario di Si Marco Grimaldi, ha ricomposto le posizioni. Sarà l’alessandrino Valter Ottria – fedelissimo del deputato Federico Fornaro - a occupare la posizione che fino a oggi è stata della dem Angela Motta, “promossa” vicepresidente al posto di Boeti. Prove di dialogo che guardano al prossimo anno e alla rete di alleanze.