Torino

Torino , maestra licenziata: ho sbagliato ma la pena è ingiusta

La difesa di Lavinia Cassaro, licenziata per aver insultato i poliziotti durante gli scontri contro la manifestazione di Casapound

1 minuti di lettura
 "E' una punizione ingiusta rispetto all'errore che ho commesso, non dico che non devo pagare, ho fatto una sciocchezza, ma il licenziamento è davvero eccessivo". Così Flavia Lavinia Cassaro, la maestra licenziata per avere insultato i poliziotti durante la manifestazione antifascista dello scorso febbraio, organizzata contro il comizio tenuto a Torino del leader di Casapound Simone Di Stefano. Nei giorni scorsi il Ministero dell'Istruzione ha notificato all'insegnante il licenziamento "in tronco", per aver tenuto "un comportamento grave e allarmante, fortemente aggressivo e in grave contrapposizione alle forze dell'ordine e di conseguenza nei confronti dello Stato di cui le stesse sono una rappresentanza". In sostanza, la maestra, pur manifestando fuori dall'orario di lavoro, avrebbe leso "consapevolmente e volontariamente" l'immagine della scuola."Dal punto di vista penale - spiega l'insegnante - la Procura di Torino mi indaga per oltraggio a pubblico ufficiale, ma molti continuano a scrivere che sono accusata anche di istigazione a delinquere. E' tutto falso. Perdere il lavoro a 40 anni - continua - non è semplice, anche dal punto di vista economico sono preoccupata"

Scontri di Torino, la maestra che ha augurato la morte ai poliziotti: ''Non lo ripeterei, ma solo per furbizia''



"L'amministrazione scolastica non è mai stata così veloce ed efficiente - osserva Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale Cub Scuola - si tratta di un caso gonfiato dai politici e senza le videocamere non avrebbe avuto tutto questo clamore mediatico. Credo che prima di licenziare una persona bisognerebbe pensarci bene. Restiamo comunque fiduciosi che il giudice chiamato a esprimersi sulla vicenda possa rivedere il provvedimento". Sulla stessa linea la coordinatrice provinciale Cub Scuola Giovanna Lo Presti. "Le frasi sono state forti, nessuno lo nega, ma non si può togliere la libertà di espressione a un'insegnante. Lavinia è antifascista e quel giorno stava manifestando contro Casapound che rivendica la sua affiliazione al fascismo. I media hanno creato un mostro che non esiste, il licenziamento è un atto assolutamente spropositato"