Torino

Piemonte, i grillini bloccano in Consiglio regionale la solidarietà a Daisy: "Non c'è tempo"

La maggioranza e Gianna Gancia della Lega avevano presentato un documento di condanna dell'escalation razzista e sessista. Polemiche in aula
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I 5 stelle del Piemonte bloccano il voto sulla solidarietà a Daisy Osakue e contro l’escalation di violenza a sfondo razzista e sessista che si sta verificando anche a Torino e in Piemonte. Due ordini del giorno, firmati entrambi dalla maggioranza di centrosinistra e da Gianna Gancia della Lega Nord, dovevano essere votati nel pomeriggio a Palazzo Lascaris, ma il gruppo consiliare pentastellato ha preteso il rispetto dell’orario per le chiusura dei lavori prima della pausa estiva, che era stato fissato alle 17.

“Siamo pagati 7 mila euro al mese, possiamo anche lavorare mezz’ora in più del previsto, abbiamo perso un’occasione per dire chiaramente da che parte sta il Piemonte” attacca la democratica Nadia Conticelli prima firmataria del documento che era già stato approvato ieri sera dalla direzione regionale del partito e ha ottenuto il consenso degli altri partiti della maggioranza (Liberi e Uguali, Moderati, Scelta civica e lista Monviso). Sul testo c'era anche la condivisione di Gianna Gancia della Lega che da tempo è in rottura con il suo partito e ha presentato un documento analogo a quello del Pd e sottoscritto anche questo dall’intera maggioranza. “Non si può che definire allarmante l'escalation di aggressioni mosse dal razzismo che ha investito l'intero Paese. Gli episodi, ormai, si susseguono a ritmo serrato, senza tregua. In meno di due mesi, undici attacchi che destano preoccupazione ed indignazione” sostiene Gancia in netta contraddizione con le parole pronunciate ieri dal ministro dell’interno Matteo Salvini secondo il quale l’allarme razzismo in Italia non esiste, è solo un’invenzione della sinistra”.

E se, sulla carta, l’opposizione della Lega sembrava quella più scontata, è stato invece il “no” dei 5 stelle a impedire la discussione del documento.  “Non si potevano prolungare i lavori del Consiglio perché era già fissata una commissione per le nomine; è una polemica sterile, se era così importante si poteva calendarizzare in mattinata” ribatte il capogruppo M5s Davide Bono che ha avuto un aspro diverbio in aula con il capogruppo di Leu Marco Grimaldi. "Volevamo dare un segnale - commenta quest'ultimo - ed esprimere solidarietà a chi ha subìto l'ondata di razzismo in vertiginoso aumento, fiancheggiata da chi nega l'esistenza di un clima plumbeo. Il M5S oggi ha chiesto e ottenuto di rimandare il voto per mancanza di tempo".