Gli abiti nati con il pensiero indiano

Una delle realtà presenti in fiera sarà il progetto “Full Power” di Matteo Momentè e la compagna Isabella Rovaris. Il marchio “Full power” nasce quasi casualmente pochi anni fa in India (Pushkar- Rajasthan) quando Raju, uno dei proprietari del laboratorio sartoriale che collabora al progetto, propose di aggiungere un'etichetta sui modelli di abiti realizzati. Full power, alla domanda "come stai?", significa per gli indiani "in piena forma". Matteo e Isabella si accorgono subito che il significato letterale di quel modo di dire fosse perfettamente calzante con il progetto avviato. Full power infatti significa pieno potere, piena energia. Potere di scegliere, potere di decidere, potere di orientare, potere di intervenire, potere di agire. In estrema sintesi, il potere di un consumo consapevole, attivo,informato.

Gli abiti, venduti tramite fiere ed esposizioni, hanno riscontrato grande successo, e il progetto è decollato. Da aprile a ottobre Matteo e Isabella si dedicano all'attività di vendita al dettaglio, mentre il periodo invernale lo trascorrono in India (Pushkar- Rajasthan) per occuparsi della creazione di nuove collezioni. Il processo lavorativo in India segue oggi un protocollo ben avviato. Inizia con l'ideazione dei modelli a cui segue il confronto con il mastro sarto Goyal per la realizzazione del campione e la scelta delle stoffe più adatte (tra cotone, rayon e seta). Quando il prototipo è pronto passa alla prova e alla definizione della taglia, quindi il modello giunge al reparto della produzione composto da due stanze attrezzate con una decina di macchine da cucire che sono il principale strumento di lavoro dei dipendenti dignitosamente trattati (umanamente ed economicamente). “Ci piace pensare che la collaborazione Italia-India sia un incontro tra un made in Italy creativo, progettuale e di design e un made in India delle abilità sartoriali e delle variegate materie prime utilizzate” raccontano Matteo e Isabella. Full Power intende crescere e innovarsi attraverso la creazione di una collezione in tessuti biologici certificati (cotone e canapa) al fine di promuovere un acquisto consapevole e sensibilizzare i consumatori circa lo sfruttamento di adulti e bambini che operano nel settore tessile convenzionale oltre allo sfruttamento della terra per mezzo delle monocolture intensive e contaminate.