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Un tandem Conte-De Checchi Da Re: «Troveremo l’accordo»

Dopo la prova muscolare delle due candidature distinte, Lega e Forza Italia pronte alla mediazione Il Carroccio: «Il nostro nome però non si discute». Il candidato azzurro: «Non persone, ma progetti»

di Alessandro Zago
2 minuti di lettura
«Non siamo certo partiti bene, ma l’accordo tra Lega e centrodestra, per battere Manildo, si troverà. Detto questo, la candidatura a sindaco di Mario Conte non si discute». Mentre è più facile, pare di capire, che almeno in seconda battuta venga messa in discussione quella dell’azzurro Andrea De Checchi. Il quale, in caso di vittoria elettorale, diventerebbe però vicesindaco.

A dire che l’accordo per la scalata di Ca’ Sugana nel 2018 si troverà è il segretario nathionàl, ossia regionale per il Veneto, della Lega Gianantonio Da Re. Che non fa una piega di fronte al fatto, oggettivo, che nel giro di pochi giorni prima Forza Italia con Renato Brunetta abbia lanciato la candidatura a sindaco di Treviso di De Checchi; e che poi il Carroccio, alla presenza di Matteo Salvini, abbia lanciato la candidatura a sindaco di Treviso di Mario Conte. Due candidati sindaco ufficiali, eppure subito dopo sia la Lega che il centrodestra si sono affrettati a dire che «ora parte il dialogo per trovare un punto comune sul programma elettorale». E lo stesso Giancarlo Gentilini, sponsor di De Checchi, l’altroieri ha commentato: «I peri non sono ancora maturi, siamo in una fase transitoria», anche perché per il sindaco di Treviso si voterà nel maggio 2018, di tempo ce n’è per trattare. Resta l’anomalia: la galassia del centrodestra ha messo il carro davanti ai buoi, ossia prima ha lanciato due candidati sindaco contro Manildo, per poi parlare di programmi. Si sarebbe trattato di un reciproco atto di forza, per annusarsi, partito dallo sgarbo che Brunetta e Forza Italia hanno patito in quel di San Donà ad opera del vicepresidente leghista della Regione Gianluca Forcolin, con accordi elettorali non più rispettati lanciando la candidatura a sindaco di Francesca Pilla e snobbando quella di Francesca Zaccariotto, tanto da spingere Brunetta a vendicarsi in quel di Treviso con il lancio a gamba tesa di De Checchi. Forzatura per forzatura insomma. Ma ora inizia la stagione delle trattative.

A fronte di un Da Re che appare irremovibile su Conte, Andrea De Checchi rilancia: «Non è una questione di nomi, ma di progetti per la città. A me interessa solo questo. Al tavolo del dialogo e dei progetti per Treviso alla fine emergerà il nome giusto. Io, come ho sempre detto, sono a disposizione. Credo di avere una buona idea per la città di Treviso, ma se dovesse emergere che quella della Lega è migliore della mia, nessun problema a fare un passo a lato, un passo indietro. Quello che conta è l’unità di intenti di tutto il centrodestra». Un De Checchi sibillino, ma negli ambienti del centrodestra già si parla, in caso di sconfitta del centrosinistra, dell’accoppiata Conte sindaco e De Checchi vicesindaco. Anche se c’è un problema: il profilo di De Checchi appare più adatto di quello di Conte a intercettare gli elettori di centrodestra indecisi, che non vedrebbero De Checchi tanto diverso dal “moderato” Manildo ma, appunto, più vicino al loro credo politico. Mentre Conte appare meno adatto a catalizzare gli incerti, essendo il suo profilo leghista assai definito.

Resta il fatto: se accordo sarà, uno dei due dovrà fare per forza di cose un passo indietro, rischiando di dare un messaggio di debolezza. Se invece sarà, come auspica Manildo, una partita a tre, l’attuale sindaco di Treviso ha forti probabilità di rivincere le elezioni, se non altro al ballottaggio. Per assumere una fisionomia più di centro, comunque, Treviso Bene Comune pare seriamente intenzionata a fare a meno della sua attuale componente più di sinistra e, in consiglio comunale, più difficile da gestire.

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