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Sit-in a Treviso il 22 dicembre: «Lavoro domenicale nei supermercati, pochi euro in più»

La denuncia della Cgil: nella grande distribuzione è pagato con una maggiorazione solo del 30%, per le coop è del 35%

di Antonio Iorio
2 minuti di lettura

TREVISO. Conciliazione vita-lavoro e rinnovo contrattuale. Sono queste le tematiche su cui i lavoratori della grande distribuzione e della distribuzione cooperativa sciopereranno il 22 dicembre. La Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi della Cgil di Treviso ha voluto precisare proprio i dati relativi ai lavoratori del comparto della grande distribuzione. Partiamo dal lato economico. «Esiste un contratto nazionale che stabilisce delle regole», ha esordito Nadia Carniato, segretaria generale Filcams di Treviso.

Per la grande distribuzione organizzata la domenica è pagata con una maggiorazione del 30% mentre per le cooperative è fissata al 35%, complessivamente poche decine di euro. Fino a qualche anno fa, però, esistevano anche delle contrattazioni integrative che permettevano di migliorare queste percentuali - che potevano arrivare al 150%-200% - le quali, a partire soprattutto dal 2011 con la liberalizzazione, sono state disdettate da molte delle grandi aziende oppure rinnovate con abbassamenti di regole e potenzialità economiche. Inoltre, dal 2008, i lavoratori della grande distribuzione, sono obbligati a lavorare 26 domeniche all’anno.

Le migliorie che con le varie contrattazioni integrative si erano ottenute rispetto al contratto nazionale sono andate, dunque, perse. Ma non solo. La Cgil ha voluto porre l’accento su un’altra importante questione: la conciliazione vita-lavoro. Infatti, dietro ogni dipendente, esiste una vita privata e familiare che deve trovare intesa con il lavoro. «Dal 2008 al 2017 si sono registrate oltre 7500 assunzioni in più; un dato positivo. Trovo, però, molto importante» ha specificato il segretario della Cgil, Giacomo Vendrame, «che questa categoria si interroghi sui tempi di vita e sui tempi di lavoro. Settori come il terziario hanno bisogno di maggiori attenzioni perché ha dinamiche magari non pienamente conosciute. Deve assolutamente essere fatto un serio ragionamento su come avere migliori contratti nazionali, regole e facilitazioni a favore dei lavoratori per gestire vita e lavoro. Il lavoro merita rispetto e non può essere svalutato. Bisogna rialzare la testa. Dietro al lavoratore c’è una persona».

Altro elemento emerso riguarda come la grande distribuzione abbia cambiato le abitudini e la vita della società, modificando il commercio cui eravamo abituati. «La grande distribuzione ha cambiato completamente il commercio nel nostro territorio» ha proseguito Nadia Vendrame, «avevamo un territorio costituito da piccole imprese e la crisi ha fatto in modo tale che queste grandi multinazionali entrassero nel tessuto economico e sociale. La grande distribuzione ha cambiato stili di vita, stili di lavoro, e ha imposto al consumatore una modalità di poter consumare liberamente in qualsiasi giornata, sabato e domenica comprese, senza porre un limite al consumismo».

In particolare, oltre alla crisi che, come detto, ha modificato la spesa dei consumatori, anche le leggi hanno permesso un drastico e radicale mutamento del commercio. A tal proposito, il segretario della Filcams di Treviso, Carniato ha ben specificato l’excursus delle leggi che hanno favorito la mutazione del comparto del commercio: «Ci sono state Leggi, come la 66 del 2003, che hanno cambiato il senso della giornata di riposo, dando alternative alla domenica; poi, la Legge Bersani del ’98 che ha dato il via alla liberalizzazione del settore del commercio e dal 2011 a oggi le liberalizzazioni avute dalla Legge Monti.

Nel Veneto manca una Legge regionale che vada a monitorare le aperture commerciali, a danno dei commercianti, della concorrenza. Il mercato è saturo e se si vuole dare qualità ed evitare licenziamenti e sovrapposizioni è chiaro che si debba avere una legge regionale o nazionale forte che dia delle regole, anche per far rinnovare i contratti».

Dunque, qualità del lavoro, stili di vita e rapporti contrattuali alla base dei sit-in di protesta dei lavoratori della grande distribuzione e della distribuzione cooperativa che si terranno il 22 dicembre davanti ad alcuni punti vendita nella Marca e, con modalità stabilite a livello territoriale, anche in tutte le altre province del Veneto.


 

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