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Blitz della baby gang al museo della Guerra

Vandalismi e insulti alla dipendente. Il Comune: problema noto, avviati progetti anti-bulli

di Maria Elena Tonin
2 minuti di lettura

CRESPANO. Bulli in azione durante l’apertura domenicale, nel Museo della guerra allestito a palazzo Reale. Un gruppetto di sei, sette ragazzi delle medie ha occupato il piano intermedio imbrattandolo con popcorn, patatine e altro e insultando la dipendente in servizio. Ha sporcato alcuni locali e fatto danni alla macchina del caffè, costringendo la direzione a chiudere i bagni di servizio. L’episodio si è verificato un paio di domeniche fa. Palazzo Reale si sviluppa su tre piani non facilmente controllabili, in cui hanno sede le associazioni, ma per la maggior parte sono deserti. Ospita quindi la biblioteca e il museo aperto di domenica. Vista la situazione, l’accesso ai visitatori è a chiamata, si suona e il personale scende.

Il blitz dei baby vandali è stato segnalato all’amministrazione comunale. La gang, dopo essere stata ripresa dal personale, ha guadagnato l’uscita, continuando a insultare in modo molto pesante la dipendente del museo, che già qualche tempo fa aveva segnalato la necessità di mettere in sicurezza i locali negli orari di apertura del museo. Il diverbio è continuato in giardino, sempre con toni accesi, ed è terminato solo quando i ragazzi, accortisi della presenza di un visitatore, sono scappati. Palazzo Reale è una bellissima cornice per tanti eventi culturali, ma, nei momenti meno frequentati, diventa un luogo isolato, poco luminoso, adatto ad accogliere persone che vogliono appartarsi, nascondersi. Come spiega il responsabile dei servizi sociali, il problema di un accesso sicuro ai locali, per visitatori e dipendenti, in tutti gli orari, soprattutto quelli del tardo pomeriggio delle domeniche invernali, era già stato segnalato e affrontato dall’amministrazione comunale. «Quanto successo», spiega la referente dei servizi per i minori, «è spiacevole, perché indica la poca appartenenza alla comunità di alcune fasce fragili della popolazione ed è per il Comune un segnale da non trascurare. Compito delle amministrazioni è cogliere ciascun allarme che la comunità lancia per capire e prevenire il disagio. Ci arrivano moltissime segnalazioni, anche da privati: è come se mappassero il territorio per noi. Vengono vagliate tutte, con attenzione, intervenendo dove vi è necessità, quando diventano segnale di malessere».

Le amministrazioni di Borso, Castelcucco, Crespano e Paderno, riunite dal primo gennaio 2014 nel progetto chiamato Servizio sociale del Grappa, hanno messo in atto, per la fascia dei minori, alcuni progetti come quello con i due operatori di strada che avvicinano gli adolescenti nei «loro luoghi e con il loro linguaggio» e collaborano in modo propositivo con le parrocchie e le scuole, gli insegnanti e gli educatori. Da due anni sono stati inoltre attivati il progetto “In-sostanza” che vede il coinvolgimento di sette classi di seconda media, con 10 ore a classe, per parlare di dipendenze in senso lato e, più recentemente, il progetto “No drama” (No drugs after match) con la cooperativa Giuseppe Olivotti di Pagnano e le terze medie dei due comprensori che affronta le dipendenze da sostanze e si sono dati spazio e sostegno al volontariato.
 

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