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Elezioni a Treviso: le destre si schierano con Gentilini

Treviso. Dopo l’addio alla Lega si affiancano allo sceriffo Fratelli d’Italia e il gruppo “Treviso s’è desta”, tra Forza Nuova e Fiamma

di Andrea Passerini
2 minuti di lettura

TREVISO. Fratelli d’Italia correrà a sostegno di Gentilini. Non solo: la coalizione a sostegno dello Sceriffo si allarga ancor più a destra, perché è pronto un gruppo civico, “Treviso s’è desta”, pronto ad affiancarsi allo schieramento già in atto portando forse in dote una lista. Chiamatelo effetto Gentilini. La rottura con la Lega - ben simboleggiata dallo stracciare la tessera – è ben confermata dai “faccia faccia” che lo sceriffo non ha esitato a ingaggiare, in pubblico, sia con il candidato leghista Mario Conte (al mercato di San Liberale, giovedì) che con il segretario provinciale Dimitri Coin (incontrato all’uscita da un rito funebre): e Gentilini, raccontano i testimoni, è stato schietto e pepato.

Lo Sceriffo ribadisce a ogni piè sospinto che la rottura è con gli attuali vertici provinciali e regionali (ovvero la linea che va dal segretario nathional Toni Da Re a quello provinciale Dimitri Coin al leader storico Gian Paolo Gobbo), accusati di averlo tradito.

E questi attacchi verso il Carroccio, sembrano aumentare il consenso alla sua sfida elettorale. Emblematica la definitiva scelta di campo di Fratelli d’Italia, che era nell’aria da tempo: il segretario provinciale Gianni Luigi Capraro era alla riunione del gruppo politico. Lui e Roberto Biffis, riferimento del capoluogo, sono da sono da sempre vicini allo Sceriffo, e anche su questo era nata la frattura con il consigliere comunale Davide Acampora (che ha lasciato da poche settimane il partito di Giorgia Meloni) E non va dimenticato che Fratelli d’Italia, alle politiche, corre con Lega, Forza Italia e quarta gamba di Noi per l’Italia, sostenendo apertamente i candidati leghisti e forzisti candidati nei collegi uninominali...

La sensazione è che i gentiliniani stiano definendo, dal punto di vista strettamente politico, una coalizione molto connotata su quattro precisi blocchi.

Uno è quello prepolitico di Gentilini, con la lista Gentiliniani per Treviso che radunerà i fedelissimi e forse una civica della società civile sostenitrice dello Sceriffo, dove potrebbero anche aggregarsi esponenti di “Treviso domani” ed ex di altri movimenti e partiti ; uno è quello moderato, rappresentato dal veterano Vittorio Zanini e dal giovane Enrico Renosto, con cui pescare nell’area centrista e dell’ex Pdl (il primo è stato assessore, nella giunta Gobbo, il secondo capogruppo ai Trecento); il terzo è fronte cattolico più conservatore, imperniato sul Popolo della Famiglia: e il quarto è la destra, che va dai meloniani Fratelli d’Italia all’ala più estrema di “Italia s’è desta”, dove sono attivi Gianni Patete e Lorenzo Monaco, quest’utlimo già assessore a Villorba quando era in An e ora candidato alle imminenti politiche per «L’Italia agli Italiani», l’aggregazione di Forza Nuova e Movimento Sociale-Fiamma Tricolore. «Tre liste? Magari saranno 4 o 5», ammicca un fedelissimo di Gentilini.

Alla fine nasce un’aggregazione di centrodestra in salsa trevigiana, nel nome di Gentilini, quasi speculare a quella “classica” che sostiene il leghista Mario Conte, più connotata a destra.

Resta l’incognita del candidato sindaco. «Non è assolutamente un problema», dicono al quartier generale gentiliniano. Da un lato si attende senza fretta la decisione di Sandro Zampese, candidato in pectore (e non a caso la Lega sta facendo mille pressioni su di lui); dall’altro per la linea attendista volutamente scelta da Gentilini & Co, che avrebbero deciso di prendersi tutto il tempo a disposizione, convinti che l’effetto Gentilini compensi lo stare sin qui in trincea, senza esporsi.

 

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