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Genty ago della bilancia, la Lega lo cerca

Senza il suo aiuto il Carroccio non può battere Manildo. Se ci sarà l’accordo, il sindaco uscente avrà bisogno dei 5 Stelle

di Alessandro Zago
2 minuti di lettura

Elezioni comunali di maggio: la Lista Gentilini, in corsa da sola contro il centrodestra, potrebbe raccogliere fino al 15% dei consensi. Lo dicono ambienti del centrodestra ma anche del centrosinistra, che hanno entrambi cominciato a saggiare - però prima dell’esito delle politiche del 4 marzo - l’elettorato del capoluogo, in vista della sfida tra il ricandidato Giovanni Manildo e gli altri nomi in campo per la presa di Ca’ Sugana, in testa il leghista Mario Conte per il centrodestra (quasi) unito, ma con ancora gli esponenti di Fratelli d’Italia indecisi sul da farsi e, appunto, l’incognita di Giancarlo Gentilini e dei suoi fedelissimi. Che farà il grande vecchio della Lega? Dopo il voto delle politiche del 4 marzo, che ha visto trionfare il Carroccio (e i grillini), lo “sceriffo” è sempre più consapevole che correre con una propria lista - e altre 2-3 di sostegno - contro Conte significherebbe fare un regalo a Manildo. Ma, allo stesso tempo, la Lega è consapevole che, per cercare di battere Manildo, serve anche l’aiuto di Gentilini, sempre forte di un buon appeal fra i trevigiani. Se infatti tutto il centrodestra riuscisse a compattarsi contro il centrosinistra, se non altro al ballottaggio per Manildo sarebbero dolori, sempre che non arrivi per lui la scialuppa del Movimento 5 Stelle...

Queste riflessioni hanno trovato conferma tastando il polso dei trevigiani, anche se per le prossime comunali mancano ancora quasi tre mesi.

Almeno ad oggi, parlando del gradimento dei candidati, Manildo si porterebbe a casa un 39-40% di consensi, mentre Conte si fermerebbe sul 34-35% (e Losappio dei grillini, da solo, arriva al 10% ma l’effetto-5 stelle potrebbe raddoppiarsi). Parlando invece di coalizioni, Treviso Bene Comune di Manildo prenderebbe più del 35%, la Lega sul 30%, Forza Italia il 3-4%. Ma, appunto, c’è l’incognita della Lista Gentilini: si porterebbe a casa da un minimo del 10% a un massimo del 15% dei voti. In ogni caso, lo “sceriffo” con i suoi farebbe quindi la differenza, per la Lega. Che però, qualora dovesse riportarlo all’ovile, difficilmente potrebbe accettare la presenza della Lista Gentilini, perché in campo ci sarebbe già - eccezionalmente per Treviso - la Lista Zaia. E infatti qualcuno in Lega pensa di proporre a Gentilini il ruolo di capolista della Lista Zaia, accontentando in parte anche i suoi fedelissimi. Anche se il governatore del Veneto sarebbe sempre meno convinto di correre a Treviso per le comunali, anche per non creare attriti con i forzisti di altre province - ossia Vicenza - che nell’accordo con la Lega non possono godere anche di una Lista Zaia come gli azzurri di Treviso.

Ma i più velenosi dicono anche: soprattutto nell’ipotesi di una corsa in solitaria dei gentiliniani, Zaia non metterebbe mai in campo una propria lista a sostegno di Conte, per non rischiare di prendere meno voti di quella di Gentilini... Lo scenario è insomma ancora molto fluido, e nessuno schieramento è ancora partito a testa bassa con la campagna elettorale. Siamo ancora in fase di campagna acquisti: l’ex Fratelli d’Italia Davide Acampora, ad esempio, è dato come probabile capolista di Forza Italia.

Mentre il potenziale vice di Conte, l’azzurro Andrea De Checchi, comunque non entrerà in lista: se Conte vincerà le elezioni, De Checchi diventerà assessore esterno.

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