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Elezioni a Treviso, Calesso: «Neofascisti con la Lega». Visentin: «Fesserie»

Treviso, sulla lista a sostegno di Mario Conte esplode già la polemica politica. A innescarla Luigi Calesso di Coalizione Civica

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TREVISO. Sulla lista a sostegno di Mario conte esplode già la polemica politica. A innescarla Luigi Calesso di Coalizione Civica, movimento che riunisce parte della sinistra trevigiana, che attacca direttamente la candidatura di Davide Visentin, presidente del comitato “Prima i Trevigiani”, che ha annunciato su Facebook la sua candidatura al consiglio comunale con Conte.

«Si può tranquillamente sostenere che Conte è sostenuto dai neofascisti trevigiani», attacca Calesso, «Visentin, infatti, non solo è stato a lungo militante e responsabile trevigiano di Forza Nuova ma prosegue con il comitato “Prima i Trevigiani” la propaganda xenofoba e razzista che caratterizza il movimento di Roberto Fiore, di cui appunto il neo-candidato di Conte era stato uno degli esponenti trevigiani di punta. Per capirlo» segue l’esponente di sinistra, «è sufficiente osservare foto di anni fa in cui Visentin è ben riconoscibile in mezzo a numerose persone che si esibiscono nel saluto fascista o con una croce celtica dipinta sullo striscione».

Calesso rievoca quanto Gentilini considerava i giovani di Forza Nuova «dei bravi ragazzi» e domanda: «È questo il buon governo della città a cui ci prepara Conte?». A stretto giro di posta la replica di Visentin: «Calesso, con la scarsa eleganza che contraddistingue il suo modo di far politica, mi ha attaccato personalmente cercando di colmare il vuoto di proposte e di idee suo e della coalizione che rappresenta. Un minestrone di notizie completamente false recuperate alla meno peggio da google, e ripresentate con fini palesemente diffamatori: nessuno dei fatti riportati mi riguarda o mi è mai stato attribuito» dice Visentin che attacca Calesso, «paladino della giustizia a giorni alterni, che tra i suoi sostenitori ha il centro sociale Django, ospitato presso la caserma Piave, che versa tutt’ora nell'illegalità più totale e diffusa».
 

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