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Cison, addio a don Venanzio: fondò anche la banda del paese

Cison. Parroco dal 1966 al 2009, tre anni fa aveva celebrato messa con papa Bergoglio. Tifosissimo della Cisonese Calcio, le sue cene coi giocatori diventavano dei ritiri

Francesco Dal Mas
1 minuto di lettura

CISON. Per i suoi 65 anni di sacerdozio aveva espresso il desiderio di poter vedere, anzi incontrare il Papa. E così è stato tre anni fa. «Ho celebrato la messa insieme al pontefice. E questa è la più grande consolazione della mia vita» confidava monsignor Venanzio Buosi, dopo quella celebrazione in Vaticano. Ieri è morto, all’età di 92 anni. Era ospite della casa di riposo Immacolata di Lourdes di Conegliano.

INSIEME PER 43 ANNI. L’intero paese di Cison, dove è stato parroco per 43 anni, è in lutto, perché don Venanzio era un’autentica istituzione; basti dire che è stato il fondatore della banda del paese. Nato a San Polo di Piave nel 1926 e ordinato sacerdote in Cattedrale a Vittorio Veneto il 18 giugno 1950, don Venanzio era arrivato a Cison nel 1966 ed è andato in quiescenza nel 2009. Dal 2005 era canonico onorario del Capitolo della Cattedrale.

IL RICORDO DI CRISTINA PIN. «È stato il “maestro” di intere generazioni di cisonesi» lo ricorda Cristina Pin, il sindaco. «Possiamo ben dire che ha accompagnato la crescita della nostra comunità fino a farla assurgere, per taluni aspetti, a livello nazionale». Don Venanzio ritornava spesso in paese a celebrare, fino a quando, alcuni mesi fa, a causa della rottura del femore aveva dovuto ricorrere all’assistenza della casa di riposo immacolata di Lourdes, dove ieri mattina è deceduto.

L’INCONTRO COL PONTEFICE. Tre anni fa, nel 2015, l’incontro con Papa Bergoglio, dopo una lettera al segretario del Papa. Di ritorno ha confidato ai parrocchiani: «Gli ho chiesto di pregare per la comunità di Cison e lui mi ha risposto che l’avrebbe fatto, però mi ha pure raccomandato di pregare per lui». Un altro suo sogno era quello di poter pregare papa Luciani da santo. Era stato infatti Albino Luciani, allora vescovo di Vittorio Veneto, ad inviarlo a Cison. Qui, appunto, don Venanzio non ha solo contribuito a costituire il corpo bandistico, ma anche a dirigerlo, con tanto di ‘bacchetta’; nelle esibizioni in corteo precedeva le majorettes, senza darsi alcun problema. Il ‘don’ era anche un grande tifoso di calcio, soprattutto della Cisonese, con gli atleti della quale trascorreva serate a cena, quasi dei mini-ritiri per dare i consigli giusti se la squadra era in difficoltà. Era lui stesso ad animare la tifoseria.

I COMPAESANI NEL CUORE. «I cisonesi li porto tutti nel cuore. Davvero tutti» continuava a rassicurare ad ogni incontro con quale suo ex paesano. L’ultima foto pubblica lo ritrae l’anno scorso davanti ad una grande torta per l’anniversario del sacerdozio. Il funerale sarà celebrato giovedì alle 16 nella chiesa di Cison.

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