In evidenza
Sezioni
Annunci
Quotidiani NEM
Comuni

Sorgenti perse, l’esperta a Zaia: «Il Piave nasce pure in Veneto»

Il presidente aveva chiesto al Friuli di restituire il luogo d’origine del fiume. Rubinato (Pd) attacca: «Non ha fatto nulla per fermare la scelta di Sappada»

Francesco Dal Mas
1 minuto di lettura

GODEGA. Nell’anno del Centenario il Veneto ha perso le sorgenti del Piave e Luca Zaia, presidente della Regione, desidera siano restituite al Veneto. Sono infatti finite in Friuli Venezia Giulia insieme a Sappada. Il governatore lo ha detto domenica alla festa degli alpini di Godega-Bibano, presenti anche delegazioni dell’Ana di Vittorio Veneto e di numerose altre città. Immediate le reazioni, come quella di Simonetta Rubinato, già parlamentare Pd e oggi presidente dell’Associazione ‘Veneto Vivo.

RUBINATO ACCUSA. «Sono passati 9 mesi da quando il Parlamento, per un colpo di mano bipartisan delle forze politiche a favore del Friuli Venezia Giulia, che ho provato invano a fermare, ha dato il via libera al passaggio di Sappada e quindi delle sorgenti del Piave alla vicina Regione a statuto speciale. E ora Zaia – si chiede Rubinato - vuol farci credere che Fedriga gli restituirà le sorgenti dopo che alla Camera, come capogruppo della Lega, si era battuto come un ossesso per portarsi a casa il territorio sappadino in vista delle elezioni regionali? Ma veramente pensa che tutti i veneti siano dei mona? Quando non ha mosso un dito nel novembre scorso per difendere l’integrità territoriale della sua Regione, nonostante le sollecitazioni anche di alcuni ex sindaci e di numerosi abitanti di Sappada?». «In verità – fa notare Licia Piller, del Rifugio Sorgenti del Piave – sono numerose, quassù sotto il monte Peralba, le bolle d’acqua che danno vita al fiume sacro. Se n’è scelta una, identificata con un cippo che ora si trova in Friuli. Ma ce ne sono numerose altre che, poco distante da questa, sono collocate in Veneto».

SORGENTI ANCHE IN VENETO. Il Veneto, a buon diritto, potrebbe dunque farsi la sua sorgente; si troverebbe in Comune di Santo Stefano di Cadore. Sabato notte è nevicato e col sole di domenica pomeriggio e di ieri, quassù la palude – perché di questo si tratta, come possono testimoniare i numerosi vittoriesi che per motivi alpinistici frequentano il territorio -, si è trasformata in un acquitrino. A poche centinaia di metri dal cippo che identifica la sorgente, passa il confine col Veneto, quindi quello tra i Comuni di Sappada e di Santo Stefano di Cadore. Un confine d’acqua, in queste ore. «Quello con l’Austria transita dietro il Peralba, sulla cresta delle montagne che fanno da catino alla Val Visdende. Intanto Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore e presidente dell’Unione Montana, non ha nessuna intenzione di trattare sulle sorgenti del Piave. Fa sapere che, comunque, se venisse riconosciuta una doppia o tripla sorgente e se questa fosse collocata nel territorio municipale, lei sicuramente di certo non la ripudierebbe.

I commenti dei lettori