Capaccio Paestum. “I finanziamenti della Conferenza episcopale italiana siano dirottati su un’altra area di Capaccio scalo, da individuare tra quelle disponibili, dove possa essere costruita la cattedrale che si intende realizzare. Diciamo un secco no all’abbattimento della chiesa di San Vito”. Queste le parole dell’ex senatore Gaetano Fasolino, che ieri, insieme con Legambiente Paestum, Italia Nostra, l’associazione “La Collinetta” ha indetto una conferenza stampa per discutere con i cittadini della sorte dell’area di Piazza Santini, compreso il parco pubblico “La Collinetta”, ceduto dal Comune di Capaccio Paestum allla chiesa. Contro la decisione del Comune, l’associazione “La Collinetta di Capaccio Paestum” ha presentato ricorso al Tar, al quale il Comune si è opposto. “L’area del parco La Collinetta nel vigente piano regolatore – spiega Fasolino – ha indice di inedificabilità assoluta. Non sono possibili sia il palazzo progettato, nè l’ampliamento della chiesa. Gli investimenti della Cei possono invece essere utilizzati su un’altra area non vincolata. Abbattere l’attuale chiesa comporterebbe un costo ulteriore di almeno mezzo milione di euro. In questo modo, si risparmierebbero questi soldi e non si priverebbe la comunità di un luogo di culto”.
“Dopo la donazione dei beni acquisiti da pochi anni al patrimonio comunale, per l’ampliamento della chiesa – afferma Pasquale Longo, presidente di Legambiente Paestum – volevamo analizzare bene la situazione. L’area è inedificabile e questo è il primo grosso scoglio e punto di riflessione. Sollecitati dai cittadini, che hanno a cuore la memoria storica del nostro comune. Il borgo di Capaccio scalo, insieme agli altri rappresentano la più grande opera di trasformazione del nostro territorio. Bisogna lavorare affinché non si perda questa memoria ma si trovino le soluzioni adatte. L’intervento prospettato sicuramente prevede procedure improprie e discutibili, tant’è che il ricorso al tar sarà sicuramente accolto”.