Uffizi, Pitti, Boboli: le mostre del 2018, tra Leonardo Da Vinci e Pontormo
Vasto programma di esposizioni: 16 grandi mostre a Firenze e 5 'in trasferta'
sabato 03 marzo 2018 11:55
Nuovo programma espositivo per il 2018 alle Galerie degli Uffizi.
“Dopo il grande successo di pubblico e di critica delle mostre dell’anno scorso, che ha visto l’introduzione del principio della destagionalizzazione e del decentramento – con grandi iniziative anche di inverno e a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli – le Gallerie degli Uffizi annunciano il ricchissimo e variegato programma espositivo per l’anno 2018”, scrivono gli organizzatori.
Sono in corso le mostre Il Settecento. Una selezione, a cura di Alessandra Griffo, Sala delle Nicchie, Palazzo Pitti, 7 febbraio – 15 aprile 2018 e Spagna e Italia in dialogo. Culture a confronto nell’Europa del Cinquecento, a cura di Marzia Faietti, Corinna T. Gallori e Tommaso Mozzati, Aula Magliabechiana, Uffizi, 27 febbraio – 27 maggio 2018.
“Se l’anno nuovo è iniziato con l’inaugurazione dell’Auditorium Vasari e di tutta una serie di nuove sale espositive – da quelle dedicate alla storia degli Uffizi a quelle di Caravaggio e del Seicento, fino alla Donazione Contini Bonacossi – ci siamo comunque in parallelo messi al lavoro per preparare una programmazione ricca di mostre di alta caratura scientifica e grande impatto sociale”, dice Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi.
“Per il secondo anno inaugureremo due mostre dedicate a donne artiste in occasione della Giornata Internazionale della Donna: nel 2018 accendiamo i riflettori sulla pittrice bolognese del Seicento Elisabetta Sirani, e sulla scultrice sarda Maria Lai, le cui opere si riferiscono anche a elementi e processi tessili nel senso della ‘fiber art’. Si aggiunge un’ulteriore mostra sulle donne artiste e musiciste tra Cinque e Seicento all’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli (Con dolce forza. Donne nell’universo musicale del Cinque e Seicento, a cura di Laura Donati, 8 marzo – 13 maggio 2018), che tra l’altro quest’anno è la prima di una serie di esibizioni degli Uffizi in ‘trasferta’ sul territorio toscano e mediterraneo, e in tutto il mondo, da Poppi a La Valletta, da Tunisi a Cleveland. Il tema della condizione femminile verrà inoltre ripreso il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con l’apertura della mostra sul Ratto di Polissena di Pio Fedi, unito a un convegno sull’argomento”.
Atteso è il ritorno dell’Alabardiere di Pontormo del J. Paul Getty Museum a Firenze: “Sarà esposto insieme ad altri cimeli del manierista fiorentino – e per la prima volta insieme al disegno preparatorio – a Palazzo Pitti a partire da maggio”, continua Schmidt.
Agli Uffizi, nell’autunno e nell’inverno, sarà altrettanto di richiamo l’esposizione del Codice Leicester di Leonardo (di proprietà di Bill Gates) insieme ad altre opere del genio di Vinci, “nell’ambito di un ambiziosa analisi scientifica supportata anche dalle tecnologie più avveniristiche”.
“Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci giunge a Firenze come anteprima di assoluta grandezza nell’ambito delle celebrazioni leonardiane che si svolgeranno in tutto il mondo nel 2019 in occasione dei 500 anni della morte di una delle figure-icona della storia dell'umanità. Le pagine del Codice vengono esposte in originale, e rese integralmente visibili grazie a una tecnologia del tutto innovativa. I disegni e le teorie del genio di Vinci sono esplorati in una serie di studi scientifici che ne dimostrano l’attualità sconvolgente”, scrivono gli organizzatori.
Da giugno, invece, una rassegna di arte islamica organizzata insieme al Museo Nazionale del Bargello e ad altri Istituti fiorentini “offrirà un’occasione unica di scoperta, conoscenza, scambio e dialogo, insieme a una messe di nuovi risultati di indagini scientifiche e storiche che mettono in chiaro il ruolo importantissimo di Firenze negli scambi interreligiosi e interculturali”.
“Insieme all’allargamento delle prospettive sull’arte nei nostri musei si osserva anche una straordinaria ampiezza cronologica delle iniziative, che spaziano dal ruolo del cavallo e della cavalleria nell’antichità (alla Limonaia di Boboli) fino alla retrospettiva dello scultore Fritz Koenig (1924 – 2017), famoso per la Sfera delle Torri Gemelle di New York ma attivo anche come allevatore di cavalli arabi, nonché artista che nella sua opera indagava spesso la relazione reciproca tra uomo e cavallo (agli Uffizi e nel Giardino di Boboli). L’apertura all’arte contemporanea si manifesterà inoltre con la partecipazione degli Uffizi alla grande retrospettiva di Sean Scully organizzata dal Comune di Firenze, e con una installazione site-specific del fotografo e videoartista Giacomo Zaganelli, i cui particolari verranno annunciati nelle prossime settimane”, conclude il direttore delle Gallerie degli Uffizi.