Vis Art

Razzismo a Firenze, l'esperienza di 'Girl in Florence'

'che gli stranieri che hanno deciso di vivere a Firenze vogliono veramente essere parte della cultura locale e cercano di legare amicizia con i fiorentini.'

Galleria immagini

1 Visualizzazioni

lunedì 19 novembre 2018 16:42

L'articolo del New York Times della giornalista Nicole Philip ha fatto scalpore in Italia, si come è stata offesa e mal accettata nel suo paese poichè straniera e diversa, di come la gente era impaurita dal colore della sua pelle. Abbiamo chiesto a Georgette, la blogger di 'Girl in Florence' di raccontarci della sua esperienza, dei suoi anni trascorsi nel capoluogo toscano.

 

1) Hai letto l'articolo di Nicole Philip per il NY Times? Pensi sia vero?


Sì, ho letto l’intenso articolo di Nicole e credo davvero che sia vero e che si tratta della sua esperienza personale mentre studiava in Italia. Trovo terribile che persone che non hanno mai incontrato Nicole o parlato con lei la possanogiudicare semplicemente basandosi sul colore della sua pelle. Posso solo immaginare quanto traumatizzante possa essere il fatto di essere chiamata “donna nera disgustosa” da uno sconosciuto oppure sentire che la gente possa impaurirsi in presenza di lei. Mi intristisce e mi fa pensare che c’è ancora tanto da fare quando si parla di tolleranza ed accettazione. Oggigiorno, non dovrebbe essere “ok” o “normale” urlare epiteti razzisti alla gente…l’ha ferita talmente tanto che ha sentito il bisogno di condividere la sua storia con il New York Times. Per me si tratta della sua verità.


 2) Qual è la peggiore esperienza che hai vissuto a Firenze?


Fortunatamente non mi è mai successo niente che possa essere comparabile al livello di odio ed ignoranza che ha dovuto subire Nicole. Tuttavia, certe cose succedono quando si abita in una città per più di 10 anni di fila. Una volta, mentre stavo visitando Panzano con una amica Americana di colore, il barista del caffè dove ci eravamo fermate ci
ha fatto sapere che la mia amica, alla differenza di me, non era autorizzata ad usare il bagno.
Sinceramente, ci rimasi talmente scioccata che non mi vennero le parole di fronte a delle parole che non mi avevo mai sentito pronunciare davanti a me prima. Ci sono state anche le persone che mi hanno detto in faccia che odiavano gli Americani e quelle che sostengono che le ragazze che riportano eventi drammatici di stupro, in qualche modo se la sono cercata oppure addirittura erano loro ad iniziare una cosa così odiosa… Qualcuno ha già cercato di toccarmi sull’autobus, altri uomini hanno ostentato davanti a me le loro parti genitali in un parco della città, mi sono già sentita inseguita mentre tornavo a casa da sola, qualcuno mi ha già afferrata in un bar, cose che penso succedano purtroppo a tantissime donne a giro per il mondo, a prescindere dal loro statuto di “straniera” o meno.

 

3) Le persone americane che ti contattano per chiederti consigli in merito ad un trasferimento a Firenze, hanno mai sollevato dubbi o paure in merito al razzismo o all'esclusione?

 

Non è una domanda che mi viene fatta molto spesso. Forse è successo un paio di volte ma si tratta generalmente di curiosità, per capire se la gente locale è abituata a vedere persone di colore che vivono e studiano in Italia. Altre domande invece possono essere fatte da persone omosessuali che si vogliono preparare prima di arrivare in Italia
cercando di capire come saranno percepiti.
Globalmente, le domande che ricevo riguardano maggiormente la possibilità di trovare lavoro, la difficoltà di integrarsi e farsi nuovi amici a Firenze, che è decisamente una città piccola.


4) Quanto è difficile, secondo te, integrarsi per un americano a Firenze? Quali sono le cose più difficili?


Direi che dipende veramente dalla persona. Penso che possa essere relativamente difficile se uno arriva a Firenze senza partner italiana o amici poiché tante persone vengono per periodi di tempo brevi e spesso hanno il loro gruppetto di amici che non cercano necessariamente di ingrandire. Credo che sia difficile pure per gli Italiani che arrivano da altre parti dell’Italia integrarsi in questi cerchi di amicizia costituti da Fiorentini che si conoscono da una vita. Ci vuole tanta pazienza e perseveranza e bisogna anche accettare il fatto che non si può imporre a nessuno di cambiare. Meglio rilassarsi ed accettare quello che hanno da offrire senza pretendere niente. La parte più difficile è probabilmente tenere questi nuovi amici sul lungo e creare vere amicizie durabili. La persona deve essere proattiva come in qualsiasi altro posto al mondo, eseguire delle attività di gruppo, oppure seguire classi dove è più probabile incontrare gente simile, cominciare a lavorare in un ufficio italiano evitando di passare il tempo soltanto con altri stranieri. E’ più difficile di quello che può sembrare: bisogna sempre essere il primo ad organizzare le cose, invitare la gente a cena oppure pianificare gite di gruppo. Il gioco ne vale la candela perché si possono creare delle amicizie che durano per tutta la vita.


5) Cosa consiglieresti ai fiorentini?


Direi che dovrebbero rendersi conto che gli stranieri che hanno deciso di vivere a Firenze vogliono veramente essere parte della cultura locale e cercano di legare amicizia con i fiorentini. Senza rendersene conto, uno potrebbe creare una bellissima amicizia con qualcuno che viene di un paese completamente diverso ma bisogna dire che è fondamentale avere un atteggiamento aperto e amichevole per far sì che le persone si sentano al loro agio prima di approcciare qualcuno. Pensate a come vi sentireste abitando all’estero volendo conoscere nuove persone: essere gentile, aperto ed invitante può fare una vera differenza e forse vale la pena ricordarlo ogni tanti ai Fiorentini !

 

 

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.