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MORO, VESPA: CASIMIRRI FORSE INFORMATORE

MORO, VESPA: CASIMIRRI FORSE INFORMATORE

Nel suo libro “Soli al comando” Bruno Vespa rivela che in ottobre la commissione d’inchiesta sul caso Moro ha scoperto che uno dei membri del commando brigatista, Alessio Casimirri, mai arrestato e latitante in Nicaragua dal 1983, era stato fermato il 4 maggio 1982 e poi rilasciato forse perché informatore dei carabinieri. Vespa sostiene che nel foglio dattiloscopico compilato dopo il fermo non c’è la foto segnaletica, ma una fototessera sequestrata durante una perquisizione fatta in casa sua nell’aprile 1978 mentre Moro era prigioniero delle Br. “La copia del foglio dattiloscopico che avrebbe dovuto essere consegnata all’ufficio centrale non ci è mai arrivata - ha riferito al giornalista Beppe Fioroni, presidente della Commissione Moro -. E la nostra convinzione è che se lo sia portato via lui dopo l’inspiegabile rilascio per accreditarsi nella sua peregrinazione tra Russia, Cuba e Nicaragua. È incredibile come gli fosse stata accordata la licenza di vendere armi da caccia, nonostante fosse noto come estremista violento. È una storia ancora da scrivere. Abbiamo chiesto l’estradizione, ma il Nicaragua non collabora”. Non si sa nemmeno con certezza dove sia stato detenuto Moro. La commissione Fioroni ha accertato che il primo nascondiglio di Moro fu in un condominio di via Licinio Calvo, poco distante dal luogo del sequestro. Lo stabile, di proprietà vaticana dello Ior, era affittato a famiglie alto-borghesi con almeno un figlio vicino all’area di Autonomia operaia. La posizione del palazzo è strategica, perché si accede al garage da via della Balduina, vicinissima a via Fani. (1 nov - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)