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M5S, NESSUNA TASSA SUL PATRIMONIO

M5S, NESSUNA TASSA SUL PATRIMONIO

“Io presenterò il simbolo alle elezioni, individuerò i criteri per la formazione delle liste per la partecipazione alle elezioni, sceglierò, cioè, i criteri di selezione dei candidati, stabilirò l’indirizzo politico del Movimento in campagna elettorale, recependo le istanze dei cittadini”. Lo dice il vice presidente della Camera Luigi Di Maio a Bruno Vespa per il libro ‘Soli al comando’ in uscita venerdì da Mondadori Rai Eri. “Il capo politico – prosegue Di Maio - non è l’uomo solo al comando. Non tradirò lo spirito partecipativo, porterò avanti un programma condiviso. I focus group per la stesura del programma sono al lavoro da settimane. Sono andato dal presidente della Repubblica perché sento la responsabilità della funzione. Poiché ci siamo candidati a guidare questo paese, dovremo seguire su tutti i canali il percorso istituzionale”. Il garante, precisa, “fa rispettare le regole interne e si coordina con il capo politico. Se c’è qualcuno che viola le regole, non può essere ricandidato. Tutti ci sottoporremo alle ‘parlamentarie’”. Una tassa sul patrimonio del 12 per cento se M5S andrà al governo? “Lo smentisco in modo assoluto, come smentisco ogni aumento delle tasse su successioni e donazioni. L’imposta attuale deve anzi essere ridotta: la tassa di successione è illiberale, perché chi ha guadagnato quei soldi vi ha già pagato le imposte sul reddito” risponde Di Maio che esclude anche di pensare ad un aumento delle attuali imposte sul reddito: “Dobbiamo abbassare le tasse al ceto medio per consentirgli di risollevarsi senza alzare gli altri scaglioni”. Quando Vespa gli domanda se è confermata l’ipotesi, una volta al governo, di fare un referendum per uscire dall’euro, dopo l’approvazione di una legge costituzionale che lo consenta, il vicepresidente della Camera risponde: “Il referendum è l’extrema ratio. Non hanno più senso i tassi di cambio dell’euro uguali per economie differenti. Oggi si discute su politiche regionali per trattati e moneta. Altro che due velocità, l’Europa deve camminare a diverse velocità. Se noi aboliamo il fiscal compact e sfondiamo il muro del 3 per cento in favore degli investimenti, faremo crescere economia e occupazione. Se non ci consentiranno di farlo, provvederemo noi. Sono comunque molto preoccupato dinanzi alla prospettiva che presto la politica della Bce sarà totalmente sotto la guida tedesca”. A quali investimenti si riferisce?, chiede Vespa “L’innovazione è un treno che stiamo perdendo. Finora siamo stati ampiamente entro i limiti del 3 per cento, eppure il debito è cresciuto. Allora dobbiamo fare il contrario. Concordare con l’Unione europea uno sfondamento del tetto per investimenti ad alto moltiplicatore. Energia, sicurezza del territorio, infrastrutture nel Sud. Ci abbiamo mai provato per davvero? No, gridavamo in Italia, ma poi ci siamo accontentati di quel che ci veniva dato”. Il giornalista ricorda a Di Maio che l’Italia ha il debito pubblico di gran lunga più alto degli altri paesi europei, esclusa la Grecia. “È vero, ma Francia e Spagna hanno meno debito di noi anche perché hanno sfondato ampiamente il tetto del 3 per cento sugli investimenti”. (1 nov – red)

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