Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

M5S: BUZZFEED E NYT? UN GIOCHINO DI RENZI

M5S: BUZZFEED E NYT? UN GIOCHINO DI RENZI

Il New York Times, considerato uno dei quotidiani più prestigiosi al mondo, e il sito di notizie Buzzfeed pubblicano, a distanza di tre giorni tra il 21 e il 24 novembre, due presunte ‘inchieste giornalistiche’, secondo le quali ‘l'Italia sarà il prossimo obiettivo di una campagna di fake news’. Nel mirino dei due quotidiani, ovviamente, non poteva che esserci il M5S. Le due inchieste arrivano, guarda il caso, alla vigilia della Leopolda di Matteo Renzi, quest'anno dedicata, guarda ancora il caso, proprio alle fake news”: è la risposta che arriva dal blog di Beppe Grillo agli articoli pubblicati sul Nyt e su Buzzfeed e agli attacchi arrivati dal Pd. “Entrambi i pezzi, apparentemente indipendenti, nascono però da una ricerca condotta da un tecnico del web non strettamente indipendente, Andrea Stroppa, che di fatti viene citato nei due articoli” si legge ancora nel post, in cui si sottolinea che Stroppa (che ha denunciato come due siti pro M5S e il sito della Lega Noi con Salvini avrebbero gli stessi Google id per il controllo del traffico e la pubblicità) “è un giovane esperto informatico, da tempo arruolato nella Cys4, la società di sicurezza presieduta da Marco Carrai. Chi è Marco Carrai? È il braccio destro di Matteo Renzi, nonché grande sostenitore delle sue campagna elettorali, al quale l'ex premier voleva persino affidare la guida dei servizi segreti italiani. In sostanza, Buzzfeed e il New York Times pubblicano due articoli spacciandoli per inchieste giornalistiche sulle fake news partendo da una ricerca condotta da un dipendente di Marco Carrai, fonte - vista la sua estrema vicinanza a Matteo Renzi - piuttosto discutibile”. “Diciamocelo chiaramente: sembra un giochino apparecchiato su misura al segretario del Pd, oramai in caduta libera” si legge ancora sul blog di Grillo, in cui il M5S prende le distanze dai siti menzionati nell’inchiesta: “Si parla di siti web sensazionalistici, a sostegno di una o l'altra forza politica, che riporterebbero i medesimi codici di Analytics e di Adsense. E non ci vuole un genio a capire che questi siti nascono spontaneamente. Sul web ognuno, anche per mero scopo di guadagno attraverso la pubblicità, chiuso nella sua stanza può scegliere di aprire più di una piattaforma e pubblicare quel che vuole. Ma ciò non significa che ci debba essere un coinvolgimento della forza politica di riferimento. Se sono un tifoso di calcio e apro una pagina in cui diffondo notizie false sul Torino non significa che io sia a libro paga della Juventus. Anzi, è una follia solo pensarlo”.

 

CARRAI E STROPPA. Sul Corriere della Sera lo stesso Carrai ha chiarito così la sua posizione, spiegando che non è stata la sua società di sorveglianza informatica a girare il report al Nyt: “Stroppa lo conosco e per un periodo ha collaborato con una mia società. Chiunque può andare al registro delle Camere di commercio e vedere che non ho mai avuto società con lui”. Stroppa ha risposto invece ieri con una lunga lettera aperta su Facebook rivolta al direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio: “Vengo definito da una sua giornalista parte dei ‘Carrai boys’, ‘pupillo di Carrai’, e lo comprendo. Quando non si è liberi, si cerca di mettere le catene anche agli altri. Ma, mi dispiace per lei, per Carrai e per tutti quelli che vengono citati. Io non appartengo a nessuno, appartengo a me stesso”.

REAZIONI. “Noi non abbiamo mai incassato una lira dalla pubblicità. Provo a usare facebook e social per avere un minimo di voce, per contrastare il Tg1 e il TG5 e le bufale di regime” replica invece il segretario della Lega Nord Matteo Salvini alle accuse lanciate dal segretario del Pd Matteo Renzi. Ma il presidente dem Matteo Orfini, su Radio Capital, va ancora all’attacco: “Penso che dovrebbero chiarire le cose piuttosto curiose che sono emerse: i siti collegati a Salvini sono accomunati in rete al M5s, visto che hanno la stessa matrice, cioè la pubblicità, legata agli stessi soggetti. Quello che interessa è capire come mai fanno finta di scontrarsi e poi su questo terreno Salvini e Di Maio sono la stessa cosa”. (Roc – 27 nov)

(© 9Colonne - citare la fonte)