Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

MINNITI: JIHAD MAI COSÌ
PERICOLOSA IN ITALIA

MINNITI: JIHAD MAI COSÌ <br> PERICOLOSA IN ITALIA

Il quadro che è venuto fuori dall'inchiesta sull'imam di Foggia “non ha eguali in Occidente”. Lo afferma il ministro dell’Interno Marco Minniti in una intervista alla Stampa. E aggiunge: “La cosa importante oggi è soffermarci su questa indagine esemplare, che ha dimostrato con prove solari uno scenario assolutamente agghiacciante. Una cosa che non ha eguali in Occidente. L'unica cosa che si può associare alla ‘scuola’ di Foggia sono le immagini che provenivano dal profondo dell'Iraq e della Siria, quelle di bambini addestrati a usare la pistola o utilizzati per esecuzioni capitali”, “certamente gli educatori e gli psicologi dovranno lavorare molto. Ma l'importante è che, grazie a un'indagine svolta da personale super-specializzato, siamo stati capaci di penetrare un ‘cuore di tenebra’. Lì veniva utilizzato il vocabolario tipico dell'Isis e di Al Adnani, il ministro della propaganda del Califfato. L'elemento di novità assoluta è che tutto questo avviene qui, non a Dacca o nei territori dell’Isis. Nel cuore dell'Europa”. Ed in merito all'allerta terrorismo precisa che “nessuno ha mai detto che fosse finita. Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l'elemento ‘territoriale’ del Califfato, dall'altro aumenta la pericolosità dell'altra componente, quella terroristica”, “lo Stato islamico è stato capace di arruolare 25-30 mila foreign fighters da circa 100 Paesi diversi. La più importante legione straniera che la storia moderna ricordi. Molti sono morti, ma i sopravvissuti stanno cercando rifugio altrove. Anche qui in Europa”.  

(© 9Colonne - citare la fonte)