CENTRO ACCOGLIENZA SULMONA CHIUSO PER INAGIBILITA’: PERSI 11 POSTI LAVORO

4 Agosto 2018 17:26

L'Aquila - Cronaca

SULMONA – Entro lunedì tutti i 24 richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza di Sulmona (L'Aquila), dove è avvenuta l'irruzione che ha portato al ferimento di un giovane profugo, la sera del 12 giugno scorso, e oggi all'arresto di due persone ritenute responsabili del fatto, dovranno essere trasferiti, con la conseguente perdita di 11 posti di lavoro, tra mediatori ed altre figure professionali.

Lo ha disposto la Prefettura dell'Aquila a seguito della perizia fatta eseguire dal presidente dell'Asp n.2 Casa Santa dell'Annunziata, proprietaria dell'immobile adibito a centro di accoglienza. 





L'esame ha rilevato che “le verifiche di sicurezza non risultano soddisfatte poiché il coefficiente di sicurezza è inferiore all'unità per ciascun caso analizzato”. 

Da qui la decisione del presidente Armando Valeri di chiedere il trasferimento degli attuali ospiti in altri centri di accoglienza. 

Gli attuali 24 ospiti saranno trasferiti nei centri di accoglienza di Avezzano, Alfedena, Civita D'Antino e Roccacinquemiglia.





CasaPound Italia esprime soddisfazione per la chiusura del centro di accoglienza della Casa Santa di Sulmona, a seguito dell'esito negativo della perizia strutturale sull'edificio dichiarato inagibile per ospitare i profughi. E lo fa in una nota del portavoce locale Giovanni Bartolucci.

“Si tratta della conferma della giustezza delle critiche da noi mosse al sistema dell'accoglienza in città. La problematica che ha portato alla chiusura del centro è solo l'ultima emersa negli ultimi anni. Già nel 2016 – prosegue Bartolomucci – lo stabile all'epoca preposto all'accoglienza dovette essere chiuso perché sovraffollato. E proprio pochi mesi fa, proprio due immigrati ospiti nel centro sono stato arrestati nell'ambito della maxi operazione delle forze dell'ordine in tutta la provincia per colpire la criminalità e lo spaccio di droga nei centri d'accoglienza”.

“Nonostante tutti questi episodi – conclude Bartolomucci – ci sono voluti anni perche il centro fosse chiuso. Riteniamo ora necessaria una generale revisione dei contratti per la gestione dell'accoglienza degli immigrati in città ed altrove, essendo ormai chiaro come l'accoglienza sia un vero e proprio business che presenta palesi zone d'ombra ed il cui costo, non solo economico ma anche sociale, viene fatto ricadere sui cittadini”.

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