PESCARA: LE STORIE DEI MIGRANTI DIVENTANO MUSICA, ECCO WORKSHOP INTERNAZIONALE ”HOUSE OF EUROPE”

9 Febbraio 2018 18:54

Pescara - Cultura

PESCARA – Studenti europei, musicisti locali e immigrati richiedenti asilo uniti in un progetto di accoglienza integrata incentrato sul songwriting, ossia sulla creazione di musica e testi in situazioni live. 

Così le storie dei richiedenti asilo vengono trasformate in musica.

Si tratta del workshop internazionale denominato “House of Europe”, organizzato dall'Ente Manifestazioni Pescaresi, insieme al Conservatorio di Pescara e all'Aec (Associazione Europea dei Conservatori). 





L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Pescara, dalla Provincia di Pescara e dalla Regione Abruzzo, coinvolge i conservatori e le università di Utrecht, Helsinki Metropolia, Leeds e Pescara. 

Attraverso un workshop partecipativo della durata di una settimana, gli studenti delle diverse istituzioni europee hanno collaborato con i loro coetanei di Pescara e con alcuni richiedenti asilo, ospitati nei centri di accoglienza dell'Arci, per comporre nuove canzoni frutto della contaminazione tra linguaggi musicali differenti e storie di migranti. 

Un'esperienza di integrazione trasversale che mette al centro la musica come punto di incontro e di comunicazione tra migranti e città che li ospitano. 

Il progetto “House of Europe” culmina domani, alle ore 17, con il concerto finale a cura del gruppo di lavoro Pop and Jazz Platform di Aec, che si terrà all'Auditorium del Conservatorio di Pescara. 





Oggi la presentazione in Conservatorio in presenza del sindaco Marco Alessandrini, degli assessori a Cultura e Sociale, Giovanni Di Iacovo e Antonella Allegrino, del direttore del Conservatorio Alfonso Patriarca, del presidente dell'Ente Manifestazioni Pescaresi, Angelo Valori, i rappresentanti delle altre istituzioni straniere ospiti e dei musicisti che lavorano al progetto. 

Obiettivo dell'Ente Manifestazioni Pescaresi è quello di offrire un modello per supportare l'interazione tra musicisti locali e immigrati. Durante i corsi intensivi gli immigrati coinvolti nel progetto hanno raccontato le loro storie ed esperienze che, insieme agli studenti e agli insegnanti, sono state trasformate in musica. 

“Questa collaborazione – dice il sindaco – è un'esperienza bella ed esemplare. In un momento storico in cui si costruiscono muri per arginare paure e convivenze vissute solo come problemi, chi costruisce ponti non può che essere benvenuto. Pescara è una città che ha ponti e ci piace essere considerati costruttori di ponti più che di muri, questo anche in nome del ponte più straordinario che c'è che è rappresentato dalla musica e su cui il progetto scorre, arricchendo di umanità e bellezza quanti ne sono parte”. 

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