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Cronache

Giornata di celebrazioni istituzionali e di manifestazioni per il 73esimo anniversario della Festa della Liberazione d'Italia. Mentre le più alte cariche dello Stato si sono incontrate all'Altare della Patria e poi al mausoleo delle Fosse Ardeatine, l'Anpi ha organizzato, assieme ad altre associazioni, un corteo unitario per le vie della Capitale. Ma la Comunità ebraica ha scelto di non prendere parte alla manifestazione, riunendosi per un momento di raccoglimento in una zona diversa da quella scelta dai partigiani.  

A scatenare la polemica, la notizia della presenza della rappresentanza palestinese, che ha dichiarato di voler sfilare indossando bandiere e kefieh. "In questa giornata bisogna portare rispetto alla storia e ai suoi protagonisti", ha spiegato in una nota la brigata ebraica, definendo quelli palestinesi "simboli estranei allo spirito del 25 aprile".

All'Altare della Patria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori presso la tomba del milite ignoto. In piazza erano presenti il premier Paolo Gentiloni, i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Casellati, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e le alte cariche militari.

Il capo dello Stato si è poi recato a Taranta Peligna, in provincia di Chieti, per omaggiare il sacrario della brigata Maiella. Ultima tappa del suo viaggio in Abruzzo, Casoli: la città in cui nel 1943 fu fondata la formazione partigiana che contribuì alla liberazione dal nazifascismo. Il premier Gentiloni, invece, si è diretto al mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove ha deposto una corona d'alloro. Presenti, tra gli altri, una delegazione della Comunità ebraica, la sindaca di Roma Virginia Raggi e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

Durante la cerimonia è intervenuto il presidente della Camera: "La resistenza rappresenta per tutti - ha dichiarato Roberto Fico - un punto di riferimento irrinunciabile nella vita democratica del Paese: il 25 aprile è il giorno in cui rendere il doveroso omaggio alle donne e agli uomini che offrirono la propria vita per la liberazione dell'Italia. Questo grande patrimonio ideale deve poter continuare ancora oggi a esprimersi, richiamando le giovani generazioni ai valori della pace e della solidarietà e a sostenere nuove forme di liberazione e di riscatto della nostra società".

La presidente del Senato Elisabetta Casellati invece si è soffermata sull'importanza del patrimonio comune della memoria. Quelle storie, legate alla Resistenza, di cui ne ha vissuta una in prima persona: "Mio padre - ha raccontato - condannato a morte per il suo antifascismo, venne liberato proprio il 25 aprile 1945. I suoi principi e i suoi valori di riferimento, nel segno e nel sogno della libertà, sono stati gli insegnamenti che hanno sempre ispirato la mia vita e la mia attività politica e professionale".

È partito da via Genocchi a Roma, di fronte alla Regione Lazio, il corteo organizzato dall'Anpi. Molte le associazioni antifasciste presenti: Aned, Anei, Anpc, Anppia, Anvrg Roma, Fiap e il Circolo G. Bosio. Con loro anche giovani, sindacati e alcuni esponenti del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Risuonano canzoni partigiane, mentre sul camion che apre la fila è affissa la scritta "Ora e sempre resistenza".

Presente anche la delegazione della Comunità palestinese del Lazio e di Roma: "Gerusalemme città aperta, pace giusta in Palestina", si legge su un manifesto. Come previsto, proprio a causa della presenza di bandiere palestinesi, è assente la Comunità ebraica della Capitale.

"Ci dispiace molto che non ci sia la Comunità ebraica - ha detto Bassam Saleh, rappresentante dei palestinesi di Roma - ma troviamo incomprensibile la sua posizione. Siamo qui perché ci sentiamo al nostro posto. È un nostro diritto partecipare con la nostra bandiera. Siamo un popolo oppresso, stiamo lottando per la nostra liberazione. Partecipiamo tutti gli anni. Non ci sentiamo estranei a una manifestazione del genere, gioiosa, compatta e senza incidenti".

"Abbiamo molto lavorato e lavoriamo continuamente per l'unità - ha spiegato il presidente di Anpi Roma, Fabrizio De Santis - avevamo fatto un bel lavoro quest'anno e la decisione della Comunità ebraica ci ha sorpreso, ma il senso del 25 aprile è che tutti i partecipanti al corteo accolgano con rispetto i simboli di tutte le formazioni partecipanti".

Al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, la sindaca Raggi ha commentato le divisioni legate al corteo dell'Anpi: "Le porte del Campidoglio sono sempre aperte. Per l'anno prossimo confido che saremo in grado di trovare l'unità necessaria" Nessun giudizio sulle divisioni: "Abbiamo fatto un lavoro lungo e a volte complesso". Ma poco dopo, durante le celebrazioni al museo della Liberazione di via Tasso, la sindaca ha ammesso: "Oggi come comunità abbiamo perso un'occasione: è giusto festeggiare, ma con un po' di rammarico, perché abbiamo lasciato che qualcuno introducesse dei temi estranei a questa festa".

Nella notte, a poche ore dalle celebrazioni per il 25 aprile, sono stati appesi a Parma tre striscioni con la scritta "Ora e sempre resistenza etnica". I cartelli sono stati trovati su piazzale della Pace, accanto al monumento ai partigiani, e su Strada Crocetta e piazza Garibaldi.

Forza Nuova ha rivendicato l'azione, spiegando che si è trattato dell'iniziativa di "alcuni giovani patrioti di Lotta studentesca per ribadire lo stop all'immigrazione e alla sostituzione etnica". Striscioni con lo stesso slogan sono apparsi anche in altre città. A Rimini, ad esempio, è stato scelto per l'affissione il ponte della Resistenza in via Ennio Coletti.

In mattinata il presidente del Consiglio ha celebrato anche su Twitter la festa della Resistenza: "Il 25 aprile fu il giorno del riscatto dell'Italia - ha scritto - è dovere di tutti ricordare chi ha combattuto per la nostra libertà contro gli orrori della dittatura". Un pensiero "speciale" poi anche al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, operato nella notte al cuore, definito da Gentiloni un "protagonista della Repubblica".

Anche il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, ha scritto un messaggio per il giorno della Liberazione, citando Sandro Pertini: "Dietro ogni articolo della Costituzione stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi".

"Buon #25Aprile a tutti! 73 anni fa donne e uomini di idee diverse sconfissero insieme la dittatura nazifascista e costruirono per l'italia un futuro di pace e democrazia. Furono le madri e i padri della nostra Costituzione, faro di ogni nostra scelta politica". È questo il messaggio pubblicato su Twitter dal leader del M5s, Luigi Di Maio.

Matteo Renzi sulla sua pagina Facebook ha manifestato il suo auspicio che questo 25 aprile "sia una giornata di riflessione, di memoria e di festa. Senza polemiche. Viva la libertà, viva la Liberazione". L'ex premier, a Firenze, ha presenziato stamani a entrambe le cerimonie ufficiali per la Liberazione. In piazza della Signoria, poi, ha incontrato il partigiano fiorentino ultranovantenne Silvano Sarti, già presidente dell'Anpi locale. Tra Sarti e Renzi ci furono polemiche in occasione del referendum costituzionale del 2016, ma poi i due sanarono i loro contrasti.

"Ogni anno in più di pace in questa Europa che è il nostro destino - ha scritto in un lungo post su Facebook il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio - lo dobbiamo a chi ha combattuto per sconfiggere il nazifascismo e a chi, come i nostri Costituenti, ne ha posto le basi. I conflitti di oggi, e penso alla Siria, sulla pelle di popolazioni inermi, ci ricordano l'orrore della guerra e ci chiedono di non chiudere gli occhi: la pace è un bene prezioso da conquistare e difendere ogni giorno. La nostra Repubblica democratica è stato il modo più bello e grandioso di mettere la parola 'fine' sulla guerra, sul regime fascista, la sua violenza, la sua propaganda, il suo pensiero unico. Quel fascismo è morto".

Questo, ha aggiunto, "non significa dimenticare, nè che non possano riprendere vita e forma, anche nel sentire comune, come sta avvenendo in molti paesi, idee e azioni che hanno molto in comune con il fascismo: violenza, razzismo, estremismo, sopraffazione del forte sul debole, dei simili contro il diverso. La stessa violenza contro le donne che arriva all'omicidio ha a che fare con questo, con un maschilismo mai abbastanza affrontato e fermato".

"Il 25 aprile si cominciò a guardare al futuro - si legge inoltre in un tweet di Forza Italia, a firma Silvio Berlusconi - superando tutte le discordie. Smettiamola di guardarci di sbieco, l'uno contro l'altro. Deve esserci rispetto per tutti, la democrazia è anche questo".

Anche il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, ha affidato a Twitter un pensiero sulla giornata di oggi: "Combatterono la dittatura e l'oppressione nazifascista. Ispirarono un sogno di libertà e giustizia che abbiamo il dovere morale di realizzare. Buon 25 aprile, Buona Festa della Liberazione!".

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25 aprile celebrazioni
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