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Cronache
Papa: "Uomo e donna siano alleati, ma neutro è utopia"

Papa: "Uomo e donna siano alleati, ma neutro è utopia"

Uomo e donna non devono solo "parlarsi d'amore", ma "allearsi". "L'alleanza tra uomo e donna è chiamata a prendere nelle mani la regia dell'intera società": lo dice Papa Francesco alla Accademia per la vita. Bergoglio insiste anche sull'importanza di tale allenza per "contrastare le interpretazioni negative della differenza sessuale", di chi "vuole cancellare tale differenza". Il Papa critica questa 'utopia del neutro' "che rimuove ad un tempo sia la dignità umana" della differenza sessuale "sia la qualità personale della trasmissione generativa della vita".

Papa: avanza mercificazione della vita, si scarta chi non ha

"Uomini, donne e bambini di ogni parte del mondo sperimentano con amarezza e dolore le illusorie promesse del materialismo tecnocratico".Lo ha denunciato Papa Francesco nel discorso alla Pontificia Accademia della vita. La nostra, infatti, sembra ormai "una societa' nella quale tutto puo' essere soltanto comprato e venduto, burocraticamente regolato e tecnicamente predisposto, e' una societa' che ha gia' perso il senso della vita". E che di conseguenza, ha detto il Papa, "non lo trasmettera' ai figli piccoli, non lo riconoscera' nei genitori anziani". Questo, per Francesco e' il terreno di coltura nel quale avanza una mentalita' eutanasica. Mentre invece "la vita dei padri e delle madri in eta' avanzata si aspetta di essere onorata per quello che ha generosamente dato, non di essere scartata per quello che non ha piu'". "Non si tratta - ha osservato - di negare o di ridurre la legittimita' dell'aspirazione individuale alla qualita' della vita e l'importanza delle risorse economiche e dei mezzi tecnici che possono favorirla".

L'invito di Francesco e' invece a restare legati alle proprie tradizioni culturali anche se si e' dovuti partire. "Una persona senza radici, che ha dimenticato le proprie radici, e' ammalata. Ritrovare, riscoprire le proprie radici e prendere la forza per andare avanti, la forza per dare frutto e, come dice il poeta, 'la forza per fiorire perche' - dice - quello che l'albero ha di fiorito viene da quello che ha di sotterrato'. Proprio quel rapporto tra la radice e il bene che noi possiamo fare". "Le resistenze - ha osservato - sono di quelli che preferiscono l'esilio, e quando non c'e' l'esilio fisico, l'esilio psicologico: l'auto-esilio dalla comunita', dalla societa', quelli che preferiscono essere popolo sradicato, senza radici". "Dobbiamo pensare - ha poi concluso - a questa malattia dell'auto-esilio psicologico: fa tanto male. Ci toglie le radici. Ci toglie l'appartenenza"

Migranti: Papa, senza radici ci si ammala

"Senza le radici non si puo' vivere: un popolo senza radici o che lascia perdere le radici, e' un popolo ammalato". Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia di oggi alla Domus Santa Marta. Nella sua riflessione il Papa ha fatto riferimento anche alla "nostalgia dei migranti", coloro che "sono lontani dalla Patria e vogliono tornare". Francesco ha citato in proposito "Ma se ghe penso", un canto eseguito dal coro alla fine della messa che ha concluso la sua recente visita pastorale a Genova, "come ricordando tutti i migranti che volevano essere li', alla messa del Papa, ma erano lontani".

L'invito di Francesco e' invece a restare legati alle proprie tradizioni culturali anche se si e' dovuti partire. "Una persona senza radici, che ha dimenticato le proprie radici, e' ammalata. Ritrovare, riscoprire le proprie radici e prendere la forza per andare avanti, la forza per dare frutto e, come dice il poeta, 'la forza per fiorire perche' - dice - quello che l'albero ha di fiorito viene da quello che ha di sotterrato'. Proprio quel rapporto tra la radice e il bene che noi possiamo fare". "Le resistenze - ha osservato - sono di quelli che preferiscono l'esilio, e quando non c'e' l'esilio fisico, l'esilio psicologico: l'auto-esilio dalla comunita', dalla societa', quelli che preferiscono essere popolo sradicato, senza radici". "Dobbiamo pensare - ha poi concluso - a questa malattia dell'auto-esilio psicologico: fa tanto male. Ci toglie le radici. Ci toglie l'appartenenza".

Papa: nostri fratelli e sorelle in prigione a causa del Vangelo

"La parola di Dio non e' incatenata!". Lo ha esclamato Papa Francesco ricordando come "per essa molti fratelli e sorelle sono in prigione e molti di piu' hanno versato il loro sangue come testimonianza della loro fede in Gesu' Signore". Questo omaggio ai cristiani che pagano per la loro fede ha concluso oggi il discorso di Papa Francesco ai membri del Comitato per i Rapporti con le Chiese delle "United Bible Societies", che ha elogiato perche' "compiono ogni sforzo per far conoscere il Vangelo, facilitando l'accesso alla Bibbia nelle lingue piu' diverse e, oggi, attraverso le molteplici forme di comunicazione sociale". La "United Bible Societies" e' una rete globale di "Bible Societies" che lavorano in oltre 200 paesi e territori in tutto il mondo affinche' "tutti possano accedere alla Bibbia nella lingua e nel modo che preferiscono", spinti dalla convinzione che "la Bibbia sia per tutti".

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papa francescopapa uomo donnapapa francesco uomo donna
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