Stupro Bologna, il caso di don Guidotti e la Chiesa in uscita
Don Guidotti ha detto: "Ti sballi e dovrei avere pietà?". Costretto a scusarsi
Dopo essersi ubriacata con gli amichetti, una 17enne denuncia di essere stata violentata da uno sconosciuto magrebino che si era offerto di accompagnarla in stazione. Su Facebook un sacerdote ammonisce la ragazzina come avrebbe fatto un padre o qualunque educatore sano di mente.
Senza tanti giri di parole, le ricorda che una ragazzina non deve uscire sola di sera; che se esce di sera da sola non deve frequentare una delle piazze più malfamate della sua città; che se esce sola in luoghi a rischio non deve ubriacarsi fino a perdere il controllo; che se si ubriaca in una piazza malfamata non deve accettare inviti da sconosciuto. Perché se invece fa esattamente il contrario, lo stupro se l'è cercato.
Invece di ringraziare il sacerdote che aveva aggiustato alle circostanze le massime "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei & Chi è causa del proprio mal, pianga se stesso", il suo vescovo l'ha obbligato a chiedere scusa.
Quando la chiesa cala le braghe alle logiche libertine della società moderna e viene meno alle sue funzioni pedagogico educative, meglio per lei, rottami la teologia e si dia alla filantropia e alle cose del mondo. Che, " grazie" al pontificato Bergoglio, è esattamente quello che sta accadendo.