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Milano
Fi, inizia l'esodo. Sardone: “Ecco perché esco”

di Fabio Massa

Tanto tuonò che piovve. Era da tempo che Silvia Sardone, oltre 11 mila preferenze nell'ultima tornata delle regionali, era in lotta col suo partito Forza Italia. “Io non sono di sinistra e ormai Forza Italia mi sembra il Partito democratico. Non mi riconosco più nelle posizioni di questo partito nel quale ho militato per 20 anni. Tajani? Mi ha chiamato poco prima che depositassi la richiesta di passare nel misto. Mi ha detto che i congressi saranno solo per i coordinatori cittadini e metropolitani, ma i miei elettori...”. LEGGI L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO.

Silvia Sardone, non è certo un fulmine a ciel sereno.
No di certo. Era da tempo che pensavo che non condivido più niente delle posizioni politiche del mio partito. E neppure i miei elettori: basta guardare alle reazioni di moltissimi fra loro sotto i miei post.

Non c'entra niente la mancata nomina ad assessore?
Quella è una questione ampiamente superata. Qui il problema è più profondo, è un problema di valori e di posizioni. Come si fa a non riconoscere che Matteo Salvini sta facendo davvero un ottimo lavoro, mi sembra una cosa da pazzi.

L'ha chiamata qualcuno?
Poco prima che depositassi la richiesta di passare al Gruppo misto, per la prima volta mi ha chiamato Antonio Tajani. Gli ho spiegato con chiarezza quali erano tutti i miei dubbi e lui mi ha detto che i congressi saranno solo su livello comunale e provinciale. Questo vuol dire, evidentemente, che non si intende cambiare questo partito. Poi ho chiamato Attilio Fontana e Beppe Sala, ai quali ho comunicato la decisione di passare al Gruppo Misto.

E con Beppe Sale che cosa vi siete detti?
L'ho rassicurato sul fatto che rimango all'opposizione e che, come da consuetudine, ogni giorno farò un comunicato contro di lui invitandolo a badare di più alle periferie. Devo dire che il colloquio è stato assai divertente: Beppe Sala si è messo a ridere e mi ha detto che se lo aspettava.

Pensa che questo sia l'inizio di uno smottamento verso la Lega? E perché non è passata direttamente con il Carroccio?
La mia intenzione era dire a tutti che io non mi riconoscevo più nel mio partito Forza Italia, per questo sono passata nel misto. Se ci sarà uno smottamento non lo so.

Si dice che altri però potrebbero seguire il suo esempio. Intanto a Sesto, suo marito, il sindaco Roberto Di Stefano, che cosa farà?
Roberto è il sindaco di tutti. Roberto è il sindaco di tutto il centrodestra.

Giovanni Toti l'ha sentito?
Il governatore Toti è una persona alla quale io voglio bene e alla quale sono riconoscente. Penso che sia una grande risorsa per la politica. Ovviamente ci siamo sentiti, ma la decisione non era più rimandabile.

Quindi addio agli azzurri, definitivo.
Mi hanno chiamato con disprezzo la leghista azzurra, mi hanno mal sopportato, in Regione mi hanno osteggiata, sono stata derisa e offesa. Era ora di levare le tende.

 

fabio.massa@affaritaliani.it

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