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Milano
Migranti, Palazzago come Lodi: Comune condannato per discriminazione

Giudice, marocchino discriminato su assegno famiglie

Il Tribunale di Bergamo ha accertato "il carattere discriminatorio del comportamento" del Comune di Palazzago, nel Bergamasco, "per aver ritenuto incompleta la domanda di assegno" per famiglie numerose, presentata da un marocchino, al quale erano state chieste anche "certificazioni o attestazioni rilasciate dalla competente autorita' estera relativi al patrimonio". Accolto il ricorso dei legali Guariso, Vicini e Traina. Si tratta di un caso simile a quello delle mense a Lodi.

"Il diniego del Comune di Palazzago - scrive il giudice del lavoro Monica Bertoncini - fondato sulla incompletezza della domanda per la mancata produzione di 'certificazioni o attestazioni rilasciati dalla competente autorita' estera relativi al patrimonio mobiliare o immobiliare' risulta discriminatorio". Il giudice, infatti, precisa che l'uomo, che ha tre figli, ha tutti i requisiti per ottenere l'assegno. Il magistrato evidenzia "come la procedura di determinazione dell'ISEE sia unica, per i cittadini di altra nazionalita', sia UE che non UE, ma solo per questi ultimi il Comune di Palazzago pretende la produzione di ulteriore documentazione proveniente dalle autorita' dei paesi di origine per attestare cio' che gia' risulta". Un caso, dunque, simile a quello del regolamento del Comune di Lodi sul servizio mense e scuolabus e che di fatto escludeva i bimbi stranieri e poi dichiarato discriminatorio su ricorso dell'associazione studi giuridici sull'immigrazione e del Naga. 

Il commento della Lega

"Non è accettabile che i cittadini italiani debbano dimostrare di non possedere immobili per accedere ad agevolazioni o a tariffe agevolate mentre ai cittadini extracomunitari sia concessa l'auto dichiarazione. Questa è la vera discriminazione, verso gli italiani, anche se prima il giudice che si è espresso sul caso della mensa di Lodi e adesso un giudice di Bergamo, nel caso del comune bergamasco di Palazzago, vanno esattamente nella direzione contraria affermando che ad ad essere discriminati sono i cittadini extraUE quando le amministrazioni richiedono loro certificazioni o attestazioni rilasciate dalla competente autorità estera relativi al patrimonio. Così prima era discriminate le famiglie straniere che a Lodi pretendevano la mensa gratuita senza dimostrare di non possedere immobili nel loro Stato di provenienza e adesso a Palazzago nella bergamasca un sindaco guarda un po' della Lega discrimina un cittadino marocchino per aver ritenuto incompleta la domanda di assegno per famiglie numerose perché priva della documentazione su eventuali immobili in Marocco. Se l'indigenza non vale per chi possiede un immobile, magari acquistato mangiando cipolle per pagare il mutuo, è chiaro che allora le tariffe agevolate o i sussidi diventano tutti esclusivi per gli immigrati che raramente acquistano casa in Italia ma spesso ne hanno una in Marocco, Egitto o Pakistan. Ma perché il Comune di Lodi deve dare la mensa gratis a famiglie che non dimostrano di non possedere immobili in patria? Ma perché il comune di Palazzago deve dare assegni famigliari ad un marocchino che non dimostra di possedere immobili in patria? Giusto aiutare tutti, famiglie immigrate incluse ci mancherebbe, ma giusto anche pretendere di poter verificare se possiedono appartamenti in Marocco, Egitto o Pakistan. Tra l'altro parliamo di Paesi organizzati, dove ci sono uffici e sportelli, e dove ogni anno transitano centinaia di migliaia di turisti italiani, per cui non ci dicano che non esistano i catasti... Ci deve essere uguale trattamento per tutti, altrimenti ad essere discriminati saranno i cittadini italiani". Lo dichiara l'on.Paolo Grimoldi, deputato della Lega, segretario della Lega Lombarda e vice presidente della Commissione Esteri della Camera.

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