Palamara e dintorni: sì, ci sono anche magistrati disonesti
Il caso Palamara ed altre vicende ci ricordano una cosa: la magistratura è fatta da persone. Come la Chiesa. E come la politica. Con onesti e disonesti
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C'era una volta la giustizia. Avete visto che cosa sta succedendo a Roma? Un casino. Praticamente un magistrato ai massimi livelli dell'organo di autogoverno della magistratura, Luca Palamara, secondo l'accusa avrebbe pilotato nomine in cambio di gioielli e viaggi. Ma oggi ho letto anche una storia piccola, in fondo al Giornale edizione Milano. Praticamente a Milano, secondo l'autore del pezzo, Luca Fazzo, c'è un giudice che è stato condannato in primo grado perché avrebbe, secondo la sentenza, minacciato un barista che avrebbe voluto aprire un locale sotto casa sua. Questo giudice va avanti tranquillamente a fare il suo lavoro, ovvero giudica. Altri, come i poliziotti, vengono immediatamente sospesi. Altri, come i politici, si devono dimettere da viceministri come nel caso di Rixi. Viene da chiedersi che cosa ci sia di strano in una magistratura che ha delle mele marce. La mia risposta è: nulla. Non c'è nulla di strano. La magistratura è fatta di uomini, come la Chiesa. Ci sono i preti pedofili e ci sono tantissimi preti che perdono la vita per aiutare gli altri, nelle missioni in giro per il mondo. Ci sono i magistrati onesti e quelli disonesti. I giornalisti onesti e quelli disonesti. Eh però ci sono anche i politici onesti. Ci sono anche loro. Ricordiamocelo, quando finiscono in carcere quelli disonesti.
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