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Milano
Pd, Peluffo in pole position. Congressi: il nodo ex renziani
vinicio peluffo

di Fabio Massa

La Festa dell'Unità di Milano edizione 2018 sta per entrare nel vivo. Iniziata nello scorso fine settimana, proseguirà a partire da giovedì (con l'intervista di Affaritaliani.it Milano a Carlo Cottarelli, l'assessore al Bilancio di Milano Roberta Tasca e altri) in Darsena. Gli appuntamenti della festa sono una occasione imperdibile per i candidati alle segreterie regionali e metropolitane per verificare alleanze, ipotizzare allargamenti e - soprattutto - capire se è possibile l'individuazione di una via "unitaria" che si discosti dal quadro nazionale assai agitato. Da questo punto di vista, potrebbe causare alcune fibrillazioni l'intervista odierna di Dario Franceschini al Corriere della Sera. Ma gli sherpa sono al lavoro per minimizzare eventuali fratture o incomprensioni. Il quadro che sembra delinearsi per la segreteria regionale vede un grande blocco a supporto di una candidatura unitaria sulla figura di Vinicio Peluffo, ex parlamentare e membro della commissione di vigilanza Rai. Peluffo, che si muove con grande cautela e grande sensibilità rispetto alle varie correnti, potrebbe incassare l'ok sia del lato sinistro afferente a Pierfrancesco Majorino, e dunque a Zingaretti, sia dei centristi che fanno riferimento a Franco Mirabelli e, appunto, a Dario Franceschini. 

Sullo scacchiere vanno però collocati gli ex renziani di Milano, assai organizzati sulla provincia e che potrebbero voler dire la loro con la candidatura del segretario metropolitano uscente Pietro Bussolati. A lui, però, c'è chi vorrebbe offrire un ruolo assai prestigioso da capogruppo in sostituzione di Fabio Pizzul, al quale però non si sa che cosa potrebbe essere offerto in compensazione. Insomma una opzione tutta da valutare e che cambierebbe radicalmente gli scenari. 

Altra vicenda riguarda la segreteria metropolitana: l'uscente Bussolati non si può infatti ricandidare, come già ampiamente scritto sui giornali. Al suo posto si scaldano più persone. Ad esempio uno tra Silvia Roggiani e Paolo Razzano, piuttosto che Eugenio Comincini (che annunciò la sua discesa in campo con una intervista ad Affaritaliani.it Milano) per gli ultra-renziani, ma anche Nadira Haraigue, prediletta da Majorino (e c'è chi dice anche da Lia Quartapelle), e l'ex responsabile Cultura Daniele Nahum. In più, c'è Filippo Barberis, capogruppo in Comune. Di certo i tempi non sono lunghissimi, considerato il fatto che entro fine novembre dovrebbero essere stati celebrati tutti i congressi e che la logica vorrebbe che la direzione celebrasse prima il congresso di circolo, quindi dopo un periodo congruo (c'è chi parla di almeno di due settimane) quello provinciale, e infine il congresso regionale, dopo almeno altri 15 giorni. Insomma, ci vorrebbe un mese e mezzo solo per tenere i tempi contingentati. Ad oggi tutti i candidati stanno chiamando a raccolta le truppe e tra gruppi WhatsApp e riunioni più o meno riservate, il fermento sotto la Madonnina è tanto.

 

fabio.massa@affaritaliani.it

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