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Milano
Pedofilo condannato a curarsi: "Il carcere non ha effetto"

Pedofilo condannato a curarsi: "Il carcere non ha effetto"


La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto per un 52enne una "ingiunzione terapeutica" per avviare un percorso di cure volto a limitarne le pulsioni sessuali, constatato che il carcere "sul piano rieducativo" non ha prodotto alcun "effetto" e tenuto conto della "sistematica ricaduta nel comportamento illecito", connessa ad "un disturbo della sessualità non controllabile". L'uomo, che ha dato il proprio consenso ed è anche affetto da ritardo mentale, dovrà ora contattare il Centro italiano per la promozione delle mediazione ed avviare un programma clinico-terapeutico. Il 52enne è stato arrestato una prima volta nel 2004 per violenza su una bambina di nove anni. Scontata la pena e tornato libero, è stato di nuovo arrestato per abusi su altre due bimbe, di cinque e due anni. Disposte, come riporta Repubblica, altre misure di prevenzione come la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni e il divieto di frequentare asili, scuole, parchi o altri luoghi frequentati da minori.

Soddisfazione Lega: "Primo passo verso castrazione chimica"

 

"Certe persone (pedofili e stupratori) vanno messe in condizione, per legge, di non fare piu' male a nessuno. Punto". Lo scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando la sentenza del tribunale di Milano che ha disposto una "ingiunzione terapeutica" per un uomo accusato di violenza nei confronti di alcuni bambini. La Lega si e' fatta da tempo portabandiera della castrazione chimica come deterrente alla pedofilia. Il senatore della Lega Roberto Calderoli commenta: "Finalmente per la prima volta un giudice, del tribunale di Milano, ha emesso nei confronti di un pedofilo recidivo, che ha abusato di tre bimbe, un'ingiunzione terapeutica riconoscendo che su uno stupratore seriale la sola pena detentiva non produce alcun effetto sui comportamenti illeciti connessi ad 'un disturbo della sessualità non controllabile' e aggiungendo che al detenuto per reati sessuali, oltre alla pena, occorre affiancare un percorso di cure per limitare le pulsioni sessuali. Non voglio entrare nel caso specifico, ma di fronte a questa sentenza, che di fatto apre la strada alle cure farmacologiche per inibire le pulsioni sessuali in alcuni soggetti, auspico che il Parlamento, nel momento in cui entrerà nel pieno del funzionamento, si impegni subito a discutere e votare la mia proposta di legge per introdurre la castrazione chimica per i recidivi, con l'aggiunta della castrazione chimica per i casi più gravi ed efferati, connotati da ferocia".

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