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Milano
Referendum autonomia, Maroni: "Grazie ai sindaci Pd per il sì"
Roberto Maroni

Referendum per l'autonomia, Maroni: "Grazie ai sindaci Pd"

 

"Se vince il sì, con qualsiasi percentuale, andrò a Roma per iniziare le trattative. Se vince il no, fine delle trasmissioni e non si parlerà più di autonomia": così il governatore lombardo Roberto Maroni. Che ha anche rivolto un pensiero ai sindaci del Pd favorevoli alla consultazione: Voglio ringraziare  tutti gli amministratori in particolare i sindaci del Pd" che si sono impegnati per il 'si'' al referendum per l'autonomia della Lombardia. I sindaci dem lombardi, ha sostenuto Maroni, hanno dimostrato di saper "anteporre l'interesse dei cittadini agli ordini di partito". "Io l'ho fatto per Ema, ho dato la disponibilta'" del Pirellone, "avendo la Lega contro", ha ricordato. Maroni non ha voluto dare previsioni sull'affluenza e su quale sara' il limite entro il quale considerare il referendum un successo o un flop. Diversamente dal Veneto, in Lombardia non c'e' il quorum, ha ricordato, "a me interessa capire se vince il si' o vince il no". "Piu' saranno i si' piu' potere negoziale io avro'" nella trattativa col governo, ha garantito, ribadendo che se l'affluenza sara' alta chiedera' un accordo per "tutte le competenze" per cui puo' negoziare piu' autonomia.

Referendum per l'autonomia, Galli attacca Martina: "Vede solo i costi: visione prospettica zero"

 

E sulle scelte in casa Pd è intervenuto anche  Stefano Bruno Galli, a capo del gruppo consiliare "Maroni Presidente- Lombardia In Testa" al Consiglio regionale lombardo e relatore del referendum per l'autonomia della Lombardia: ""La crepa che attraversa il Pd sul tema dell'autonomia non potrebbe ricevere rappresentazione piu' surreale che nella citta' di Bergamo. Da una parte Giorgio Gori, sindaco e promesso sfidante (e le primarie?) di Roberto Maroni, ha capito da tempo che se non si fosse schierato per il si' al referendum per l'autonomia della Lombardia non avrebbe avuto senso nemmeno scendere in campo per le Regionali del 2018. Dall'altra parte, Maurizio Martina, ministro bergamasco e campione di preferenze quando venne eletto consigliere regionale nel 2013. detesta il referendum al punto da vederne solo i costi organizzativi. Un ministro della Repubblica, un lombardo, che davanti all'oggettivo fallimento dell'istituto del regionalismo differenziato, ossia al fallimento che dura da 16 anni di ogni trattativa tra Stato e regioni ex art. 116 terzo comma, non e' in grado di guardare oltre ai costi della democrazia, lascia senza parole. Anche perche' Martina e' ministro dell'Agricoltura e la Lombardia e' la prima regione agricola del Paese. Senso della realta', visione prospettica, fiuto per il futuro: zero. Ogni considerazione sacrificata sull'altare di un brevissimo calcolo politico".

Maroni oggi ha presentato ai sindaci e ai responsabili degli uffici elettorali lombardi il sistema di voto elettronico, introdotto per la prima volta in Italia: "Sara' semplicissimo - ha detto -, basta un tocco per scegliere tra 'si'', 'no' o 'scheda bianca'", ha spiegato il governatore lombardo Roberto Maroni, simulando il voto davanti alle telecamere.  Le voting machine, ha continuato, chiederanno una conferma del voto e poi un 'beep' segnalera' la conclusione dell'operazione. "A chiusura del seggio la macchina stampera' immediatamente la scheda con il dato del seggio", ha proseguito, "non ci sara' spoglio, ne' rischio di brogli, conosceremo immediatamente il risultato del referendum".

Referendum per l'autonomia, Maroni: "Tutti si impegnano tranne i Cinque Stelle..."

 

Nel frattempo il governatore Regionale Roberto Maroni fa il punto sulla campagna verso il 22 ottobre. E tira le orecchie ai Cinque Stelle: "Si stanno impegnando tutti. Non tanto i 5 stelle". Il voto favorevole dei 5 stelle in Consiglio regionale lombardo fu determinante per il via libera alla consultazione. Maroni ha anticipato che sentira' Silvio Berlusconi nei prossimi giorni e lo invitera' a "venire sabato mattina" all'incontro sul referendum organizzato dal coordinamento regionale di Forza Italia a Milano.  "Io ci saro'. Lo sentiro', so che e' molto impegnato ma magari un'oretta libera la trova", ha continuato Maroni. "La Lega ha organizzato la chiusura a Bergamo", ha ricordato il governatore lombardo.

"Grazie al M5S la sperimentazione sul voto elettronico per il referendum del 22 ottobre e' una realta' e rappresenta una grande vittoria per la democrazia, per i cittadini e per la Lombardia. Per l'immediato futuro la possibilita' che i cittadini si esprimano con il voto elettronico va ampliata fino alla realizzazione della democrazia diretta; un obiettivo che terrorizza tutti i partiti che hanno dimostrato ampiamente di essere allergici alle urne". Cosi' Andrea Fiasconaro, capogruppo del M5S in Consiglio regionale lombardo.  "Continuano poi le mistificazioni di Maroni sul referendum e dopo le balle sui miliardi di euro arrivano quelle sul M5S. Se dal 22 ottobre si fara' qualche passo in avanti in Lombardia sull'autonomia e' solo grazie al M5S che, oltre a proporre il quesito e a portare a casa il voto elettronico, sta facendo un lavoro capillare sui territori per smontare le fake news indipendentiste della Lega", ha concluso.

Referendum autonomia, Sala: era evitabile ma votero' si'


Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il referendum per l'autonomia dalla Lombardia del prossimo 22 ottobre "si poteva evitare perche' e' un referendum non deliberativo e si poteva avviare un tavolo di contatto con il Governo". "Pero', posto che ci sara' - ha detto Sala ai microfoni di Rtl 102.5 -, io andro' a votare si' e da parte mia cerchero' di spiegare perche', non e' che si puo' votare si' perche' rimarranno piu' tasse lombarde ai lombardi, non e' vero, ma una maggior autonomia funzionale, quella e' auspicabile".

"Se la devo dire tutta - ha osservato il sindaco di Milano - penso che questo Paese se vorra' andare avanti con 8000 Comuni, 93 province, 14 citta' metropolitane, 20 regioni, non va da nessuna parte". 

Referendum autonomia, cena di chiusura a Bergamo con Salvini, invitato anche Berlusconi

 

Il comitato bergamasco per il 'si' al referendum per l'autonomia della Lombardia ha organizzato per venerdi 20 una cena di chiusura della campagna elettorale cui hanno finora confermato la loro partecipazione, per la Lega, Matteo Salvini e Roberto Maroni, e, per Forza Italia, Giovanni Toti e Mariastella Gelmini. Alla cena - 25 euro alla Fiera di Bergamo - e' stato invitato anche Silvio Berlusconi, che invece non e' dato presente, sabato mattina, all'evento, sempre sul referendum, organizzato a Milano dal coordinamento lombardo di FI. Nel capoluogo orobico attese circa 2000 persone, tra imprenditori e rappresentano della societa' civile.

 

 

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