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Milano
Regione, arriva la doppia preferenza. M5S: "Vogliamo il ballottaggio"
Regione Lombardia

Nuova legge elettorale in Regione Lombardia, Maroni: "Doppia preferenza"


Nuova legge elettorale per Regione Lombardia: nella seduta di consiglio fissata per giovedì 21 dicembre c'è infatti all'ordine del giorno la discussione di un provvedimento per modificare le attuali normative. L'elemento più interessante è la possibilità della doppia preferenza di genere, sulla quale il governatore Roberto Maroni ha commentato: "Apporteremo una modifica alla legge regionale, per introdurre la doppia preferenza di genere e permettere l’alternanza uomo-donna nelle liste, cioè il 50%: che è ancora più di quello che è previsto dalla legge nazionale".


Legge elettorale, i Cinque Stelle: "Ballottaggio e dimezzare le firme da raccogliere"


Il movimento 5 stelle lombardo porterà dal canto proprio in discussione quattro emendamenti e un ordine del giorno al progetto per la modifica della legge elettorale. L'obiettivo - si legge in una nota - e' "ripristinare l'obbligo di raccolta firme per i gruppi politici, per ridurre della meta' il numero di firme da raccogliere, per razionalizzare la raccolta e per introdurre il ballottaggio anche nelle elezioni regionali". "I gruppi politici che gia' sono in Consiglio regionale non devono raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni regionali. E' un privilegio vergognoso, introdotto strumentalmente dai partiti della IX legislatura, con l'obiettivo preciso di evitare le sottoscrizioni che invece rimangono obbligatorie per tutte le nuove formazioni politiche. Cosi' si cancella il criterio di parita' di accesso alle elezioni e quel privilegio va abolito", ha commentato il candidato del M5s alla presidenza della Regione Dario Violi. "Per di piu' vanno ridotte le firme richieste e razionalizzato il sistema di raccolta consentendo ai pubblici ufficiali di raccogliere volontariamente le sottoscrizioni degli elettori anche al di fuori dalle sedi istituzionali. Chiediamo anche l'introduzione del ballottaggio nel caso il candidato presidente non raggiunga il 40% di voti, per garantire maggiore legittimazione al futuro presidente dei lombardi. Queste correzioni restituiranno ai cittadini una legge elettorale senza inganni o scorciatoie per i partiti".

Nella giornata di ieri, presidio di Radicali e Rifondazione  davanti al Pirellone per chiedere una drastica riduzione del numero di firme necessarie per i partiti che vogliono concorrere pur non facendo parte dell'attuale consiglio regionale.

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legge elettorale regione lombardia







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