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Scala, polemica Sala-Fontana. Salvini: Sauditi? Possiamo farne a meno

Scala, polemica Sala-Fontana. Salvini: Sauditi? Possiamo farne a meno

Continua lo scontro sulla possibile entrata dei sauditi nel cda della Scala. Per il sindaco Beppe Sala il Governatore Attilio Fontana sapeva tutto e ora sta provando a fare "il furbo". Ma Fontana replica e attacca. Perplessità anche da parte del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli: "Inappropriato un governo straniero nel Cda" e del vicepremier Salvini: "Possiamo farne a meno". E Matteo Salvini oggi attacca di nuovo Sala, che ha auspicato una decisione unanime del cda, e chiosa: "Diciamo che se gli svizzeri volessero investire nella Scala, non avremmo problemi...".

"A proposito di Scala, c'è chi guarda il dito e si dimentica la luna". Lo scrive su Facebook il governatore della Lombardia Attilio Fontana tornando sulla polemica con il sindaco di Milano e presidente del Cda della Scala Beppe Sala sull'ipotesi di ingresso dei sauditi nel capitale e nel consiglio di amministrazione del Teatro. "Le relazioni con i sauditi non nascono certo con la Lega o con Max Ferrari... È una fake news, insinuata dai titoli di una intervista a Pereira fatta poi circolare sui social - dice Fontana - Molti hanno fatto i furbetti provando a tenere alta l'attenzione su un falso e evitando di andare al cuore della questione. Anche il Sindaco non ha resistito, dichiarandosi sorpreso per una notizia non vera. Un capolavoro retorico utile a rilanciare la polemica e tenere i riflettori sulla Lega... è una furbata, 'disinformazia'. Prova a distrarre dal fatto che non solo aveva seguito la cosa dall'inizio e passo dopo passo, ma che l'ingresso dei sauditi nel cda del Teatro più importante del mondo evidentemente lo voleva e lo vuole. Il dito e la luna... Spero solo che non siano andati troppo avanti...Il punto è questo e sono certo che nel prossimo cda le carte saranno chiare...", conclude.

Scala, Salvini: Sauditi in Cda? Possiamo farne a meno


"Condivido l'idea del presidente Fontana: penso che possiamo farne a meno". Così il vicepremier, Matteo Salvini, a margine della scuola di formazione politica della Lega, a Milano, a chi gli chiedeva della polemica sulla Scala di Milano con il sindaco Beppe Sala sul possibile ingresso di un esponente del governo saudita nel Cda. 

Sala: "Si decida all'unanimità. Ma cda non si farà condizionare da politica"

Sulla vicenda del possibile ingresso dei sauditi nel consiglio di amministrazione della Scala sarebbe auspicabile decidere all'unanimita'. Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, oggi a margine du un evento. "Al cda dell'11 febbraio si e' detto di chiedere approfondimenti - precisa - non c'e' mai stata alcuna decisione. Non c'e' nessuna decisione e nessun orientamento al si' o al no. A mio avviso serve l'unanimita' e tendenzialmente tutte le decisioni rilevanti e critiche del cda della scala vengono prese all'unanimita'".

"Il cda della Scala regna sovrano e non si fara' condizionare dalla politica. Decidera' il consiglio e da presidente non posso dire in anticipo qual e' il mio orientamento". Lo ha affermato il.sindaco di Milano, Giuseppe Sala, oggi a margine di un evento, a proposito del possibile ingresso dei sauditi alla Scala. "In questo momento - attacca - e' chiaro che i leghisti stanno dando molte falsita' su questa storia. Il cda precedente e' stato l'11 febbraio e oggi e' l'11 marzo. Ora, in un mese, con i verbali che sono circolati per approvazione dei consiglieri, e' impensabile che il presidente della Regione non sappia cosa sta succedendo. Stanno mettendo in giro tantissime falsita', questa e' la realta'". Secondo Sala "questo svilimento del ruolo del cda, il non capire cos'e' un cda da' la misura di cosa sono questi signori. Tutte dichiarazioni, nella pratica difficolta' a prendere decisioni. E' assolutamente falso che io abbia gia' un orientamento- conclude - Fontana al posto di dire queste cose dia indicazioni al suo consigliere, cosa che dovrebbe fare se avesse un atteggiamento serio verso la Scala".

"Non c'e' un prezzo all'ingresso nel cda della Scala. Si discutera' se c'e' un gradimento o meno all'ingresso del cda, contropartita o meno. Se non c'e' gradimento non ci sara' contropartita". Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tornando sul tema del possibile ingresso dei sauditi nell'ente lirico". "Si tratta di un governo estero in cda? Il ministro ha ragione - risponde - e' un punto perfetto che Bonisoli solleva. Anche il ministro ha due rappresentanti nel cda e porteranno la posizione del ministero lunedi' prossimo. Quello che faro' sara' ascoltare le opinioni degli altri consiglieri e poi diro' la mia". La Scala, ricorda, "e' in attivo, il tema non sono i fondi ma capire se questa partnership e' una via per diffondere le qualita' della Scala all'estero e avvicinare i bambini alla musica".

Salvini : "Se a voler investire fossero gli svizzeri sarebbe meglio..."

Sul tema è tornato ancora oggi Salvini: "Se si puo' garantire il piu' grande teatro del mondo con forze interne, sono contento. Io non metto mano in altri cda, figuratevi se metto mano in quello della Scala. Preferirei che ci fosse una Scala libera e indipendente. Diciamo che se gli svizzeri volessero investire nella Scala, non avremmo problemi". "Io osservo - ha poi detto sulle parole del sindaco Giuseppe Sala - che il sindaco di Milano ha diverse versioni a seconda dei giorni e mi auguro arrivi a un'unica versione".

Morelli (Lega): "Sala fa Ponzio Pilato"

"La Scala è un brand italiano nel mondo ed è il teatro più importante dei 5 Continenti, forse Beppe Sala non se n’è accorto quando ha dato il suo avvallo sull'operazione saudita nel Cda. Peccato che altri abbiano alzato le antenne mentre la sinistra milanese, sempre attenta e pronta a urlare sui diritti umani, non si è ancora svegliata dal torpore. Attenti ai diritti umani ad intermittenza, una sindrome che colpisce il Pd quando di mezzo ci sono progetti e soldini (a dir la verità una miseria) che interessano alle loro iniziative politiche", spiega l’on. Alessandro Morelli, capogruppo della Lega a Palazzo Marino. "Sala accusa Fontana e non risparmia neppure Daverio, peccato che lui, da presidente del Cda, sia il Ponzio Pilato “de noaltri” e non abbia ritenuto di parlarne con il Consiglio Comunale e la città, forse pensando che la vicenda possa metterlo in cattiva luce. Non si preoccupi, non c’è bisogno del nostro intervento, stavolta il sindaco ha perso la faccia per 3 milioncini, mancetta saudita".

"Scala, dibattito penoso" per l'imam di Milano Pallavicini

Il dibattito politico sulla possibilità di un ingresso dei sauditi nel capitale e nel consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala di Milano è "penoso", ma soprattutto "rischia di far perdere a Milano un'occasione di avere un contributo istituzionale e trasparente per un suo interesse culturale, non solo cittadino ma nazionale e mondiale, vista la rilevanza della Scala". Lo afferma il presidente del Coreis, la Comunità religiosa islamica italiana, e imam di Milano, Yahya Sergio Pallavicini, contattato dall'Adnkronos. Mentre per Raimondo Schiavone, consigliere delegato della Camera di Cooperazione Italo Araba, rinunciare all'investimento da 15 milioni di euro del governo saudita per la Scala di Milano sarebbe "una sconfitta" e "non ci sarebbe nulla di male" se rappresentanti dell'Arabia Saudita entrassero nel cda della Fondazione del Teatro, perché si tratta di "istituzioni culturali".

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