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Scontri a San Siro, Calderoli: "Sospendiamo il campionato"

Scontri a San Siro, Calderoli: "Sospendiamo il campionato"

Quanto successo domenica sera nei pressi di San Siro, con gli scontri prima di Inter-Napoli che hanno portato alla morte di un ultrà del Varese, non deve più ripetersi. Le reazioni della politica, il giorno dopo, sono dure.

"Un morto, quattro accoltellati, altri feriti e viste le immagini degli scontri poteva andare anche peggio. Quanto accaduto ieri a Milano, ma anche quanto accaduto dentro lo stadio di San Siro con gli inaccettabili cori e fischi contro Koulibaly, è di una gravità inaudita. Come è stato gravissima l'aggressione de tifosi laziali al carabiniere a Trastevere dopo Lazio-Eintracht pochi giorni fa – ha detto Roberto Calderoli (Lega), vice presidente del Senato - La misura è colma, come ai tempi dell'uccisione di Raciti. Serve tolleranza zero verso i violenti, ovvio, ma serve anche un segnale per tutto il mondo del calcio: sabato fermiamo le partite, sospendiamo il campionato per un turno. Prendiamoci un momento di pausa, tutti quanti. Perché non si può morire o venire accoltellati per una partita di calcio".

''Quanto accaduto ieri a Milano non serva, ancora una volta, per delle inutili passerelle – gli ha fatto eco su Twitter Mariastella Gelmini - La violenza non può continuare a essere un corollario del calcio. È dovere del governo prendere misure drastiche per debellare questo cancro, né più né meno come è stato fatto altrove''. Secondo Giorgia Meloni, ''non si può morire per una partita di calcio, durante il Natale. Lo sport è passione, lealtà e rifiuta ogni forma di violenza. Gli episodi di violenza di Milano, finiti in tragedia, ci lasciano sconcertati: mi auguro che gli inquirenti possano fare chiarezza tempestivamente e che i responsabili paghino. Tolleranza zero contro chi trasforma giornate di sport e di festa in campi di battaglia''.

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