Roma, 7 giu. (AdnKronos) - "Non ci stupiscono le parole di Lorenzo Fioramonti", deputato M5S e consulente economico di Luigi Di Maio. "D’altra parte la sua posizione rispetto all’Ilva è nota da tempo. Già a maggio ebbe a dire : 'in questo momento ci muoviamo in una direzione chiara, cioè chiusura programmata e riconversione economica dell’Ilva'. Parole che ritroviamo rimaneggiate anche a pagina 13 del 'contratto di governo', anche se con uno stile gattopardesco. La campagna elettorale è finita, forse Fioramonti è rimasto nel loop comunicativo della rete e come altri esponenti del governo a giorni alterni evoca la chiusura dell'Ilva per poi fare un passo indietro a seconda del contesto". Ad affermarlo in una nota è Alessandro Vella Segretario Fim Cisl Liguria.Addossare responsabilità sulla pelle dei lavoratori, aggiunge, "è purtroppo un refrain che sa di vecchio e non certo di 'governo del cambiamento': siamo al solito scarica barile, nulla di nuovo. Il Governo giallo-verde spieghi chiaramente le sue intenzioni, usando un linguaggio evangelico: sì sì, no no. Il resto crea solo confusione. Noi pensiamo che la produzione dell’acciaio possa, come accade in tutta Europa, essere resa compatibile con la salute e l’ambiente applicando le migliori tecnologie oggi disponibili". "Il nostro Paese importa acciaio dalla Germania in una fase in cui tutte le nostre aziende ne hanno bisogno per le loro produzioni. Lasciamo al professore le sue teorie benaltriste e confidiamo nel buon senso e nella ragionevolezza del Ministro Di Maio. Ci sono circa 20.000 lavoratori che aspettano. Noi le idee le abbiamo chiare e siamo pronti a sederci ad un tavolo di confronto per trovare soluzioni che salvaguardino i lavoratori l'ambiente e lo sviluppo della siderurgia in Italia", conclude il sindacalista.