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Politica
Centrodestra, Toti: "Berlusconi candidato può solo mitigare il declino di Fi"

Giovanni Toti fa ancora parte di Forza Italia? "Sono iscritto, certo". Inizia così la lunga intervista di Affaritaliani.it al Governatore della Liguria. L'uomo che sta terremotando Forza Italia, l'unico tra gli azzurri che ha avuto il coraggio e la libertà di criticare la candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni europee. Ora Toti ha deciso si svelare le carte e di spiegare dettagliatamente il suo progetto, dal futuro del suo movimento civico a Forza Italia, dal progetto di Giorgia Meloni alla Lega di Matteo Salvini.

Secondo molti osservatori lei ormai ha almeno un piede fuori da Forza Italia. E' davvero in procinto di uscire? "Non ci sono i procinti. Ho spiegato mille volte il mio progetto, poi c'è chi vuole capire e chi no. La mia idea non è quella di scindere ulteriormente il Centrodestra in mille rivoli o correnti, una via che hanno già percorso altri prima di me e in modo non fortunato. Il mio contributo punta a costruire un Centrodestra nuovo che semmai si allarghi e non si restringa, che recuperi le liste civiche, gli elettori che abbiamo perso nell'astensione e tutti quelli che oggi non trovano una vera rappresentanza politica in cui riconoscersi", spiega Toti. Che prosegue: "Su questo ragionamento dialogo con tutti. Con Giorgia Meloni, che da Atreju ha lanciato l'idea di un nuova Centrodestra che si rifondi. Dialogo poi con chi dentro il mio partito ha voglia di ascoltarmi, meno di quanti ne vorrei, ma qualcuno che si rende conto che un cambiamento serve, per fortuna, c'è. Dialogo anche con i colleghi amministratori locali, sindaci e altri Governatori, che in alcuni casi stanno percorrendo strade simili alle mie, come nel caso di Attilio Fontana che sta lanciando la sua lista civica proprio per dare casa alle tante persone che oggi non trovano una collocazione politica. Ed è la stessa cosa che faremo presto anche in Liguria, in un'ottica regionale per dare un contenitore in più alla nostra alleanza di Centrodestra che governa la Regione, creando una lista civica del Governatore. Dopodiché, spero che Forza Italia entri a pieno titolo, come meriterebbe la sua storia, in questo dibattito. Se non lo farà, sarà una grande colpa".

Ha parlato del suo progetto con Berlusconi? "Esiste un gruppo consiliare in Regione che si chiama Lista Toti, come esiste in vari comuni della Liguria. Ho sempre detto a Berlusconi che avrei visto anche il suo ruolo molto positivamente come federatore e aggregatore del Centrodestra, visto che è l'unico che l'ha fatto nella Seconda Repubblica. Se esiste un Centrodestra in Italia è proprio per Silvio Berlusconi. Se è esistito un Pdl che ha avuto botte di consenso straordinarie dal 37 al 39% è per il famoso predellino di Berlusconi, figura unica per esperienza e standing. L'avrei visto più volentieri come federatore di un grande Centrodestra, come ideatore di un nuovo predellino, come arbitro di una campagna di rinnovamento del Centrodestra più che a fare il candidato alle Europee per Forza Italia. Credo che il suo ruolo possa essere ben altro e superiore", spiega il presidente della Liguria.

Toti sarà candidato alle Europee del 26 maggio? "Io faccio il Governatore in Liguria. Avevo proposto a tutti i miei colleghi di candidarci per pesare anche il valore di ciascuno in termini di idee e di proposta politica, visto che il nostro è un partito dove in pochi spesso decidono di contarsi realmente e in molti preferiscono stare in trincea dietro il baluardo di Berlusconi che protegge tutti. Avevo lanciato una piccola provocazione a cui ero disponibile, al di là dei singoli ruoli che ciascuno ha, dicendo: misuriamoci con il voto dei cittadini alle Europee e almeno comprenderemo chi di noi ha detto le cose più gradite ai nostri elettori. Una sorta di primarie delle idee o del posizionamento politico del partito. Ma non mi sembra che questa idea sia stata particolarmente colta, visto che non ho avuto nessun feedback. Il mio sarebbe stato un sacrificio assoluto perché voglio continuare a governare la mia Regione", argomenta Toti.

A metà marzo nasce la Lista arancione di Toti, è vero? "In primavera, vedremo bene quando, comincieremo a strutturare qualcosa che in Liguria esiste già. Ovvero un movimento civico che si riconosce nel Governatore regionale e che affincherà gli altri partiti della coalizione nella competizione elettorale della primavera del 2020 a fianco di questa esperienza di governo regionale". Solo in Liguria o il progetto vale per tutta Italia? "Al momento assolutamente a livello di Liguria", risponde. "Semmai si devono strutturare molte offerte regionali. Il Paese ha bisogno di riavvicinare i cittadini alla politica e quindi c'è bisogno di liste molto strutturate e radicate sul territorio. Io costruisco quella della Liguria, vedo che altri amministratori stanno ragionando allo stesso modo in tante altre realtà locali. Poi se un domani ci sarà in quel progetto di Centrodestra largo la volontà di federare tutte queste liste regionali in qualcosa di nazionale, ben venga. Ma non nascerà dalla Liguria per espandersi in tutta Italia. Se le varie esperienze locali avranno qualcosa da dirsi, si riuniranno".

Toti potrebbe entrare nella nuova formazione a cui sta lavorando Giorgia Meloni? "Il movimento sovranista/conservatore che la Meloni sta mettendo in piedi è all'interno dei confini di Fratelli d'Italia, con cui io dialogo spesso. Può certamente essere una parte del ragionamento che ho fatto. Mi auguro che quel ragionamento domani possa confluire in un movimento più grande dove, oltre ai conservatori e ai sovranisti, trovino spazio anche i riformisti, i cattolici liberali e i liberali puri". Non la Lega però... "Io sono sempre stato per fare un grande Partito Repubblicano dove tutti fossimo dentro con potenti strumenti di democrazia per la selezione della classe dirigente, ma credo che la Lega oggi stia vivendo una situazione di divaricazione tra la situazione delle realtà locali e il governo nazionale con due geometrie diverse. Non solo - spiega Toti - la Lega è un partito che ha avuto un eccezionale exploit da un punto di vista del consenso e, quindi, mi pare che sia quello che abbia minor interesse politico a diluire il suo consenso dentro un contenitore più vasto. Se fosse disponibile ci ragionerei domani mattina, ma mi sembra che in questo momento sia tra i tanti soggetti del Centrodestra quello che ha trovato il suo baricentro. Di conseguenza, sarà più difficile convincere a trasformarsi in altro".

Qual è stato il più grande errore di Silvio Berlusconi? "Chi fa politica per 25 anni, come Berlusconi, fa tante cose giuste e sicuramente anche tanti errori. Non sono nessuno per valutare gli errori altrui e il bilancio della vita politica di Berlusconi è certamente fatto più da successi che da errori. Per quanto mi riguarda, l'unica valutazione errata che fa al momento è la necessità di cambiare davvero il Centrodestra, in un Paese che è cambiato molto, e di non voler partecipare, o di partecipare solo come leader di Forza Italia, a questo dibattito, anziché farlo come fondatore del Centrodestra italiano con tutta l'autorevolezza del caso. E credo che sarebbe l'unico personaggio a poterlo fare. Mentre gli altri sono giocatori della partita pienamente in campo, Berlusconi è l'unico che all'interno del Centrodestra ha lo standing per poter fare l'arbitro o il presidente della federazione. Ma mi sembra un'avventura che non abbia voglia di perseguire. Mi sembra più interessato, legittimamente, alla salute di Forza Italia. Temo, però, che senza profondi cambiamenti la sua coraggiosa ridiscesa in campo possa semmai mitigarne in qualche modo il declino ma non cambiare sostanzialmente il futuro. Servono cose più profonde", conclude il Governatore della Liguria.

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