Governo Lega-M5S, premier? "Lo sceglierà Mattarella. I nomi usciti finora..."
Governo, intervista di Affaritaliani.it al senatore Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera ed ex leader dell'Udc
Nascerà il governo giallo-verde? Di Maio e Salvini avranno successo?
"Faranno fatica a farlo, tanta. Ma farebbero ancora più fatica a non farlo perché si squalificherebbero in modo definitivo".
Raggiungeranno un compromesso? Chi dovrà cedere di più?
"Penso che entrambi abbiano molte motivazioni per fare il governo".
E chi sarà il premier?
"Un terzo. Credo che affideranno la scelta al presidente Mattarella e non decideranno da soli. Visti i nomi usciti finora ho qualche dubbio che possano sceglierlo loro. Ad esempio ritengo Giulio Sapelli una delle persone più intelligenti, brillanti e simpatiche che conosca ma, francamente, pensare a lui come presidente del Consiglio mi è del tutto ignoto".
Perché?
"E' una persona a cui piace parlare, a cui piace esternare. D'altronde lo abbiamo visto anche in queste ore".
Uno dei nodi chiave è il rapporto con l'Unione europea, sul quale Salvini è durissimo. Come superare questo scoglio?
"Lo sanno questi amici qua che siamo in Europa e che abbiamo l'euro? D'altronde la moneta unica è stata introdotta qualche anno fa. I vincoli europei di bilancio non sono un fatto di oggi. Questi cari ragazzi cominciano a capire che le promesse della campagna elettorale non contano niente e ben altre sono le cose che si possono fare concretamente. Gli spazi sono molto più ristretti".
Come cambia lo scenario la riabilitazione di Berlusconi? Il Centrodestra potrebbe tornare al voto per cercare di prendere la maggioranza dei seggi...
"Mah, vedendo i sondaggi oggi non credo che ci sarebbero grandi mutamenti per Forza Italia. Conseguenze psicologiche dalla riabilitazione tante, conseguenze concrete molte meno".
E il Pd come dovrebbe confrontarsi di fronte ad un governo Lega-M5S?
"Dovrebbe fare opposizione seria e non solo un cartello. Dovrebbe creare un'alternativa per il Paese. Se il Pd non va oltre il suo recinto è detinato ad essere subalterno anche nei prossimi anni. Per cui, a mio parere, il Pd deve cogliere questa occasione per creare un'alternativa europea seria sui temi e senza sceneggiate".
Renzi è ancora il leader del Pd?
"Renzi si è dimesso, ma ci si dimette da segretario e non da leader. Se uno è leader, resta leader. Penso che per il Centrosinistra Renzi rimanga una risorsa e credo che personalità come Minniti e come Franceschini siano fondamentali. La loro esperienza di governo è stata tra le migliori che abbia mai visto. Ai Beni Culturali sono state fatte riforme che l'Italia aspettava da anni e la gestione dell'immigrazione è stata talmente positiva che il prossimo ministro dell'Interno potrà fare solo peggio".