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Politica
La Camera dice sì alle dimissioni di Mura (M5S), il deputato velista

È stata breve l'esperienza a Montecitorio di Andrea Mura, il parlamentare velista eletto con i 5 Stelle. La Camera ha approvato le dimissioni del deputato, già espulso dal Movimento perché accusato di aver fatto troppe assenze in Aula in quanto impegnato con la sua attività di velista. Sono stati 295 i voti favorevoli, 181 quelli contrari.

Mura non era presente alla seduta di oggi e ha inviato una lettera per ribadire e spiegare le sue dimissioni. "Ho perso solo sette sedute causa malattia - ha scritto tra l'altro Mura, nella lettera alla presidenza della Camera - ho subito un linciaggio mediatico per dichiarazioni mai fatte. Mi dimetto per tornare a essere un cittadino comune, per dedicarmi allo sport e al mare". L'aula della Camera aveva bocciato in apertura di dibattito una richiesta di rinvio della votazione sulle dimissioni del deputato.

Ma il voto è stato accompagnato da polemiche e bagarre in aula: "Siete dei grandissimi cafoni, delle persone veramente, indegne, non sapete come comportarvi quando parla una signora", ha detto la deputata M5S Emanuela Corda, che spiegava il sì del gruppo alle dimissioni, in risposta all'ironia e alle proteste di gran parte dell'emiciclo su un passaggio del suo discorso. "Lezioni di etica da voi non ne vogliamo prendere", ha replicato Bruno Tabacci del Pd. Alla richiesta - fatta da Emanuele Fiano del Pd alla presidente della seduta Maria Edera Spadoni (M5S) - di stigmatizzare l'intervento di Corda, la presidente ha risposto: "Indecente non è un'offesa, significa inaccettabile". È esplosa la protesta del Pd, della sinistra, di Forza Italia e di Fratelli d'Italia.

A Cagliari intanto si dovrà tornare alle urne. Mura, infatti, si era presentato sotto le insegne dei 5stelle nel collegio uninominale del capoluogo sardo, per cui occorrono delle elezioni suppletive per individuare il nuovo deputato che lo sostituirà. Il Rosatellum prevede che circa due terzi dei deputati vengano eletti in listini proporzionali e un terzo in collegi uninominali. Se a dimettersi è un deputato eletto nel listino proporzionale, gli subentra il candidato primo dei non eletti. Nel caso di un deputato eletto in un collegio maggioritario uninominale, come Andrea Mura, si ricorre alle elezioni suppletive, come avvenne anche negli anni in cui fu in vigore il Mattarellum (1994-2001).

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