Governo, Matteo Salvini reagisce alle illazioni di Luigi Di Maio
Governo, Salvini minaccia querele.
“Le mie sono scelte politiche dettate unicamente dalla coerenza, dalla lealtà e dal rispetto del voto degli italiani. Chiunque parli di soldi, prestiti, fideiussioni, regali e ricatti inesistenti a me e alla Lega se finora è stato ignorato, da domani sarà querelato".
Questa la dichiarazione di Matteo Salvini rilasciata nella tarda serata di ieri.
Dunque sale la tensione tra i due leader, che forse troppo presto erano stati ritratti mentre si baciavano in un murales romano, prontamente fatto sparire con inusuale velocità dall’Ama.
Salvini tuttavia non chiude al dialogo, e in questo dimostra una vera pazienza democristiana, superiore a quella di un Luigi Di Maio ormai in cristi isterica, che vede complotti e macchinazione ovunque.
L’accusa è grave e riprende dei rumors che girano da tempo ma che sono sempre stati smentiti da Salvini e bene ha fatto il leader leghista a mettere i “puntini sulle i” con la minaccia di querela che del resto ha minacciato lo stesso Roberto Fico nei confronti delle Jene per il servizio sulla colf napoletana.
Insomma a due mesi esatti dal voto siamo alle querele, alle querelle, ai veleni giornalieri mentre l’Italia ancora non ha un governo.
Di Maio si è accorto che a furia di fare il signor no gli è rimasto il cerino in mano (vedi la débâcle in Molise e Friuli per il suo movimento) e, insieme ai Cinque Stelle, sta cercando di “buttarla in caciara”.
Ma gli italiani si stanno stancando di questo teatrino indecoroso e dell’ego smisurato di chi non vuole il bene dell’Italia ma solo divenire premier. Salvini si è detto disposto a fare un passo di lato e così chiede di fare a Di Maio. Ma l’ex “ragazzo del San Paolo”, miracolato dal porcellum, è troppo pieno di sé per farlo. Lui ha solo paura di tornare quello che era prima.