A- A+
Palazzi & potere
Europa, tutti i grandi Paesi hanno blindato i confini

Se non ci fossero di mezzo 49 povere persone alle quali, con la complicità di troppi (ultime, anche le navi ong), è stato fatto credere che in Europa ci sia, anche per loro, la luna nel pozzo, la vicenda dei migranti soccorsi da due navi tedesche (la Sea Watch e la Sea Eye) sarebbe una barzelletta con il contorno della ridicola e imbarazzante partita di catch giocata solo in Italia da personaggi che, avendo poco da dire, e quel poco è inconfessabile, cercano di tenere accesa sul nulla l'attenzione della pubblica opinione, scrive Pierluigi Magnaschi su Italia Oggi.

I media digitali italiani, ma non solo, hanno inscenato, in modo esponenziale, in questi ultimi dieci giorni, una sceneggiata completamente destituita di fondamento. Con un insultante e infinito clangore, hanno cercato di misurare millimetricamente chi ha vinto nel braccio del ferro (!) fra Conte, Salvini e Di Maio. Hanno invocato a piena voce l'intervento del Papa e ottenuto solo quello dei valdesi, in un paese dove la pratica religiosa è al minimo assoluto e riguarda meno del 20% dei cittadini.

Hanno inoltre cercato di coinvolgere i paesi europei per poi accertare che, per la prima volta, tutti, si sono solennemente disinteressati della vicenda. Si sono quindi appellati anche all'Unione europea che non ha neanche risposto per dire, chessò, che è impegnata a fare altro.

Il fatto vero, anche se in Italia questo fatto è nascosto a tutti, è che il problema dell'immigrazione, l'Unione europea, lo ha già risolto. A modo suo, intendiamoci bene. Senza cioè aver fatto nessuno dibattito pubblico sull'argomento, nel convincimento (che non è solo di oggi, né, come si vede, è solo italiano) che i dibattiti si fanno sulle fesserie mentre sui fatti che contano si decide sotto il tavolo, lontano dagli occhi indiscreti che potrebbero anche dissentire. La Ue infatti ha alzato ai suoi confini, senza dirlo, una barriera che, di fatto, è diventata invalicabile agli immigrati.

Beh, a voler guardare il pelo nell'uovo (che è una assoluta specialità dei partiti italiani) i grandi paesi europei che, senza dirlo, hanno blindato i loro confini nei confronti dall'alluvione immigratoria dai paesi del Nord Africa, vedrebbero di buon occhio che l'Italia, essendo un paese da loro definito razzista, tenesse aperti i suoi confini. L'Ue, in questo modo, avrebbe sempre a disposizione un paese capro espiatorio (l'Italia, appunto) da poter accusare di mancanza di solidarietà, qualora esso si accorgesse che la misura dell'accoglienza tollerabile è già stata superata (in effetti, la maggioranza della popolazione italiana se ne è già accorta da tempo: basta vedere gli esiti elettorali, anche se ci sono dei partiti suicidi che continuano a non vederli).

Per dimostrare questi fatti, bastano poche cifre. Gli immigrati respinti da tutti i paesi europei (e non solo da Malta e dall'Italia, come si è a lungo tentato di far capire da noi), gli emigranti respinti da tutti, dicevo, sono stavolta 49. Invece la popolazione dei 28 paesi europei che li hanno tenuti a bagno maria per queste ultime tre settimane è pari a 508 milioni di persone. Diluire 49 persone, se ci fosse stata la volontà di farlo, in una comunità di 508 milioni di persone, sarebbe stato un giochetto da infanti, non delle elementari, ma degli asili nido.

Non servono i calcolatori, né sono utili dei complicati master ma basta ricorrere al parere della famosa cinquantenne casalinga di Voghera (cara ad Alberto Arbasino, che era di quelle parti) per capire che questi ultimi arrivati avrebbero rappresentato, se fossero stati accolti, una persona in più, ogni 10 milioni 367 mila e 334 europei. Non sarebbero stati quindi nemmeno degli aghi nel pagliaio (che pure sono difficili da trovare) ma avrebbero rappresentato un caso di nano-demografia, eventi non rinvenibili nemmeno dall'ultima generazione di microscopi elettronici, quelli che, si dice, sono in grado di vedere anche l'invisibile.

Molti della sinistra Ztl italiana (quelli, per capirci, che sono ospitali purché non si vedano dei neri a bighellonare a Capalbio, dove, essi precisano, non farebbero bella figura; anche se non si sa chi), gli esponenti della sinistra Ztl italiana, dicevo, si sono rivolti speranzosi al nuovo premier spagnolo, il socialista Pedro Sànchez che infatti, il 12 giugno scorso, per far vedere la generosità socialista contro la manina corta dei democristiani che aveva sloggiato poco prima dal governo, aveva generosamente deciso di accogliere, nel porto di Valencia, non 49 ma bensì 629 migranti a bordo della nave «Aquarius» dell'ong Méditerranée.

Ma chi adesso sperava in un altro generoso intervento umanitario del premier Sànchez non teneva conto di ciò che era successo su questo fronte anche in Spagna. Infatti, visto che Sànchez era generoso nell'accoglienza mentre Salvini non lo era affatto, i migranti e soprattutto quelli che li smistano per il loro interesse, preso atto del nuovo fatto, mutarono le rotte e puntarono sulla Spagna. Da quel momento, non solo gli sbarchi in Spagna si moltiplicarono per cinque in poche settimane ma le barriere (alte sei metri!) che dividono il Marocco dalla Spagna nelle enclave di Ceuta e Mililla e che sembravano invalicabili, vennero scalate da migliaia di immigrati che si gettarono sui poliziotti spagnoli di frontiera che vennero letteralmente travolti (anche se le tv italiane non diffusero quei video, peraltro facilmente visibili da tutti sul web).

Il ministro degli interni spagnolo, vista la cattiva parata, il giorno dopo si precipitò sul posto per rincuorare i suoi poliziotti che lo ricevettero sull'attenti ma rifiutarono di stringergli la mano, quando lui gliela offerse. Ecco perché questa volta la Spagna non ha riposto. La sinistra spagnola, evidentemente, impara dai fatti, mentre quella italiana no. E i risultati si vedono poi nelle urne. E non solo.

Commenti
    Tags:
    immigratimigrantiueeuropa





    in evidenza
    Lilli Gruber: "Far l'amore con Berlusconi? Mi son persa qualcosa"

    Il video

    Lilli Gruber: "Far l'amore con Berlusconi? Mi son persa qualcosa"

    
    in vetrina
    Primavera "pazza". Ancora piogge in arrivo con rischio grandine. Addio caldo

    Primavera "pazza". Ancora piogge in arrivo con rischio grandine. Addio caldo


    motori
    Pirelli e Lamborghini: nuovi pneumatici per Urus SE

    Pirelli e Lamborghini: nuovi pneumatici per Urus SE

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.