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Palazzi & potere
Lega, tutta la verità di Matteo Salvini: intervista al Capitano
Foto: LaPresse

Con Di Maio "non ci siamo proprio sentiti. È tutto molto semplice, la posizione della Lega è chiara: o si aiutano tutti i comuni in difficoltà, o non si aiuta nessuno". Così Matteo Salvini, in una intervista a La Verità, conferna la sua posizione sul "SalvaRoma" e sull'approvazione del dl crescita oggi in Consiglio dei Ministri: "E' una posizione di puro buonsenso". Una ritorsione contro la Raggi? "E perché mai? Non c'entra nulla il colore politico di un comune o la simpatia che io posso avere o non avere - e non ho - per la Raggi. Il tema è l'equità. Perché bisognerebbe favorire Roma? Il problema non è l'incapacità amministrativa della Raggi, o il nome della città. La posizione della Lega è chiara. Se è per un comune, non si vota. Se si aiutano tutti votiamo". E aggiunge: "È passato troppo tempo. Il decreto crescita secondo le stime dell'Istat produrrà un meno 2% di pressione fiscale. Lo avevano già votato, poi si è detto che bisognava ritoccarlo", "votiamolo, così potrò rispondere che stiamo facendo il nostro dovere".

Matteo Salvini andrà alla trasmissione di Fazio? "No. Trovo immorale che ci siano stipendi pagati da aziende pubbliche che arrivano a milioni di euro. L'offerta è sempre valida. Se annuncia la disponibilità a ridursi il compenso, corro in ginocchio" afferma il vicepremier in una intervista a La Verità. Smentisce quindi si tratti di una campagna ad personam: "Non lo è. Parlavo oggi con il nostro parlamentare che segue queste vicende. Stiamo per presentare un ddl per equiparare i contratti Rai a quelli del privato. Se ne occupano Alessandro Morelli, Massimiliano Capitano e Igor De Blasio". Chi riguarderà? "Tutti. Non è possibile avere centinaia di dirigenti a 200.000 euro l'anno. Se uno è in Rai e non fa nulla, fino alla pensione non lo puoi toccare anche se innaffia le piante". E come agirete? "Con un tetto ai compensi. Ma vero. Sopra il milione non ci si deve arrivare più. Fazio ne prende tre! Ma non solo lui. Ci sono conduttrici da due milioni di euro l'anno, e non faccio il nome della Clerici perché non mi interessano i casi personali. E poi il tema degli appalti. Un'azienda di 13.000 dipendenti non può appaltare fuori la metà di quello che produce!".

Matteo Salvini, in una intervista a La Verità, parla del caso Siri: "Quello lo possono chiudere solo i magistrati. Indagando velocemente" e "mi fido per come ho imparato a conoscerlo in questi anni. Però la Lega ha una morale semplice. Se viene provato il malcostume non guardiamo in faccia nessuno: chi sbaglia paga". C'è una manovra contro la Lega? "Io non grido ai complotti. Però i processi si fanno in tribunale, con le prove, e non sui giornali, con le indiscrezioni" e "in una democrazia normale uno viene sospeso se viene condannato: se vale per la Raggi deve valere anche per Siri". Arrabbiato? "Per nulla. Nella riforma del processo civile e penale vanno aumentate le tutele e le garanzie. Quanti innocenti sono stati in carcere e poi sono stati prosciolti senza una scusa? Su Siri voglio andare fino in fondo. Siamo gli unici che votano contro tutti gli indulti. Abbiamo visto troppi indagati, avvisati e pre-indagati, poi scagionati. In questi giorni ho visto tanti sindaci. Volevano rivederle norme sugli appalti e la legge Severino". Troppo severa? "Sa quale è il risultato? Piuttosto che rischiare la pelle nessuno firma più nulla. Il vero sblocca cantieri è questo: se uno sbaglia e viene condannato, in galera. Ma prima non si tagliano teste".

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