A- A+
Politica
Pd, i golpisti del "bla-bla" non preoccupano Renzi

Di Massimo Falcioni

 

Nella toccata e fuga di 75 minuti a Catania per dimostrare il proprio interesse alle elezioni siciliane del 5 novembre Matteo Renzi ha battuto sul tasto del “voto utile”. Il voto utile in Sicilia è quello al Partito democratico, idem per le prossime elezioni politiche nazionali. Renzi batte sul tasto del voto al Pd per evitare un salto nel buio, fermare estremismo e populismo, riprendere il cammino delle riforme. Già, ma quale Pd? Oggi il Partito democratico resta in mezzo al guado, naviga a vista, vive alla giornata, si consuma nelle sue beghe interne fra risentimenti, promesse e minacce. Le dimissioni del presidente Grasso dal gruppo parlamentare del Pd, al di là dei suoi discutibili modi e tempi, sono un fatto eclatante dei limiti di linea e di leadership  politica del pidì, di certo ancor più evidenti dopo il voto in Sicilia. Nei vertici del Pd, da Roma alla periferia, Renzi ha molti nemici, molti sono i delusi, molti gli indecisi. La maggior parte dei deputati e senatori sanno bene che il Rosatellum sarà usato dal segretario come ramazza e le poltrone andranno ai suoi fedelissimi, nei collegi blindati. In bilico è lo stesso rapporto fra governo e partito. Nonostante questa situazione di permanente stato di instabilità di linea e di conduzione politica  e nonostante il prevedibile flop del voto siciliano il Pd non subirà nessun golpe. Nel Pd vige il complotto del “bla-bla” di pochi noti personaggi spennati e in netta minoranza: non ci sono né gli uomini credibili né le reali condizioni politiche per disarcionare il segretario, forte di una ampia maggioranza “blindata” in tutti gli organi dirigenti nazionali e territoriali. Renzi non ha un progetto politico definito per il Pd né tanto meno per far rinascere il centrosinistra. Ciò, in questo quadro della sinistra frammentata, rappresenta l’unica possibilità per Matteo di non soccombere alle prossime elezioni politiche avendo mano libera per giocare a tutto campo non disdegnando nessun tipo di futura alleanza. L’obiettivo era e resta uno solo: tornare a Palazzo Chigi come premier. Poco conta, almeno adesso, con chi e con quale programma. C’è di più. Renzi sa bene che alla sinistra del suo partito c’è solo una accozzaglia di uomini e di linee politiche, elettoralmente una zavorra e non certo un valore aggiunto. Nel braccio di ferro con Renzi sulla questione importante della fiducia, Gentiloni ha dimostrato tutti i suoi limiti subendo il diktat del segretario del partito; ma gli stessi bersaniani di Mdp sono rimasti col cerino in mano, non cogliendo i risvolti significativi del conflitto politico fra premier e capo del Pd. In altre parole, la sinistra-marmellata dei fuoriusciti dal Pd e dintorni si trova nell’angolo, indecisa anche sulla posizione da tenere nei confronti di Gentiloni, possibile interlocutore di una ricostituenda area di centrosinistra in caso di ko di Renzi. Ma proprio qui sta la debolezza delle forze (peraltro divise) a sinistra del Pd, incapaci di rappresentare politicamente ed elettoralmente una alternativa di governo al centro-destra e un alt al populismo grillino e leghista. La sinistra-marmellata si troverà presto stretta dovendo farsi largo – un partitino contro l’altro partitino – per conquistare uno spazio residuale nello stesso angusto territorio. Così Renzi avrà buon gioco a rilanciare il refrain del “voto utile” rivolto non tanto agli elettori delusi per un Pd dal rosso sbiadito ma all’elettorato trasversale di matrice “moderata” (sinistra riformista o ex diccì poco conta) che da anni non si senta rappresentata e  diserta le urne. D’altronde, così come ai tempi del Pci, gli italiani vogliono un forte partito di “guardia”, oggi il M5S, forte, ma all’opposizione, non al governo. Così come è solo una minoranza nostalgica a volere la sinistra che si richiama, se va bene, al Pci. La gente vuole il rinnovamento, non la rivoluzione, cerca stabilità non il caos. Su questo punta Matteo ben sapendo che ha già fallito la prima prova del budino. Peggio ancora ha fatto il redivivo Berlusconi, gran tessitore di un nuovo centro-destra, possibile partner di una maggioranza inedita Forza Italia&C-Partito Democratico&C. Eterno gioco dell’oca nella riproposizione della stantia commedia all’italiana? Basterà gridare all’emergenza contro i “barbari” per riportare Renzi a Palazzo Chigi con Berlusconi gran “burattinaio”? Qui siamo. A meno che, tirata la corda fino a spezzarla, il governo non regga e salti. I ministri renziani che non si presentano al Consiglio che designa Visco sono un nuovo pesante fatto politico che Renzi può richiamare in campagna elettorale quale atto di “dissociazione” dal governo. Un volteggiare sul trapezio. Comunque un chiaro segnale al premier. Manna per Renzi che spinge Gentiloni (e Mattarella) con alti indici di consenso nel purgatorio dell’establishment. Rottamata la sinistra, messi all’indice i barbari populisti, restano da liquidare i burocrati del Palazzo. Il cerchio si chiude.          

 

Tags:
pd renzipdrenzipd golpe





in evidenza
Dalla "rissa" con il virologo Burioni all'omosessualità. Chi è Vincenzo Schettini

Il prof di fisica più amato del web

Dalla "rissa" con il virologo Burioni all'omosessualità. Chi è Vincenzo Schettini


in vetrina
Primavera "pazza". Ancora piogge in arrivo con rischio grandine. Addio caldo

Primavera "pazza". Ancora piogge in arrivo con rischio grandine. Addio caldo


motori
Lexus, la strada per la mobilità elettrica passa dalla tecnologia Plug-in

Lexus, la strada per la mobilità elettrica passa dalla tecnologia Plug-in

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.