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Referendum autonomia, trionfo di Zaia in Veneto. Ampiamente superato il quorum

Referendum: Zaia, non c'e' partito autonomia ma c'e' il Veneto

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Referendum autonomia, trionfo di Zaia in Veneto. Ampiamente superato il quorum


Trionfo di Luca Zaia. Il referendum per l'autonomia in Veneto è stato un successo. Il dato finale dell'affluenza alle urne, vera incognita della vigilia, si attesta intorno al 60%, ampiamente sopra il quorum del 50% previsto dalla legge. Un valore che nemmeno i più ottimisti della Liga Veneta e della giunta regionale avevano previsto prima dell'apertura delle urne. Il risultato è ancora più positivo se si considera che ben l'8% del corpo elettorale veneto è residente all'estero e quindi, non partecipando alla consultazione referendaria, ha abbassato il dato dell'affluenza. Dai primissimi dati che arrivano dai seggi il sì all'autonomia avrebbe ottenuto un risultato superiore al 90%.

Buoni risultati per il referendum sull'autonomia in Lombardia, dove, a differenza del Veneto, non era previsto il raggiungimento del quorum. Il dato finale dell'affluenza alle urne si avvicina al 40%, ben oltre il 34% fissato alla vigilia dal Governatore lombardo per ritenersi soddisfatto.

Referendum: Zaia, non c'e' partito autonomia ma c'e' il Veneto

Il Veneto ha scelto e ha scelto l'autonomia: dei 4 milioni e 76mila elettori chiamati alle urne, gia' alle 19 2 milioni si erano recati alle urne, facendo superare il quorum; alle 23, poi, l'affluenza, con i dati di oltre 1/3 dei comuni, ha toccato 59,7%. Un numero importante, se si pensa che nel 2015, quando Luca Zaia, che pur senza intestarsela ha fortemente voluto questa consultazione, fu rieletto presidente della Regione alle urne si reco' il 57,6% degli aventi diritto. E proprio il Governatore, di fronte ai primi dati, e' uscito dal suo ufficio a palazzo Balbi, sede della Giunta, per spiegare che "non e' un Referendum che non serve a nulla, non e' una buffonata. Abbiamo passato la soglia del quorum, il Veneto c'e' ed e' quello che mi piace ricordare stasera. E' stata una partita non facile, discussa per settimane e per mesi. Non esiste il partito dell'autonomia, esistono i veneti che si esprimono a favore di questa idea", il commento a caldo.

Da domani, dunque, la Regione Veneto sara' impegnata nel mettere in piedi la trattativa con il governo sulla base dell'Articolo 116 della Costituzione, che, come recita il quesito a cui i veneti hanno risposto oggi nei seggi, permette di chiedere "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" su 23 materie. Tre, in particolare, sono di competenza esclusiva dello Stato (giustizia di pace, istruzione e tutela dell'ambiente e dei beni culturali) e 20 sono concorrenti (tra cui spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario). Sul tavolo del presidente Zaia c'e' gia' una delibera quadro che, come aveva spiegato nei giorni scorsi, "e' il frutto di un grande lavoro di costituzionalisti ed esperti in materia finanziaria, che rispettando la Costituzione, articolo 116, 117 118 e 119, hanno scritto un progetto per avviare il negoziato". Altro tema e' quello dell'avanzo fiscale, quantificato per il Veneto in 15,5 miliardi, risorse che dovrebbero servire a finanziare le nuove competenze. In ogni caso, aveva detto gia' stamattina Zaia andando a votare, per primo, nel suo seggio a San Vendemiano, e' una "pagina di storia" dopo la quale "il Veneto non sara' piu' quello di prima".

"Abbiamo detto da una vita che vogliamo iniziare questo percorso per l'autonomia, lo facciamo in maniera democratica, legale, coerente con la Costituzione: e' giusto che i cittadini, ai quali questa occasione e' servita su un piatto d'argento, questa occasione, poi ne approfittino", aveva spiegato il politico leghista, che e' stato ascoltato dagli elettori, che fino all'ultimo, tramite Facebook, ha invitato a votare e a sfidare la pioggia con un "ultimo sforzo". A mettere il cappello sulla consultazione anche il leader della Lega, Matteo Salvini e Forza Italia, con il capogruppo Renato Brunetta che ha rivendicato l'impegno del partito. A esprimere la posizione del Pd, ufficialmente schierato per un 'si' critico', il segretario regionale Alessandro Bisato. "Il risultato delle urne conferma che la maggioranza dei veneti e' favorevole a un maggior grado di autonomia. Per questo motivo, il Partito Democratico ha assecondato la consultazione referendaria, pur consapevole che la Regione avrebbe potuto ottenere gia' da molti anni deleghe e competenze se solo avesse avviato una contrattazione seria con lo Stato senza buttare risorse pubbliche", ha detto, sottolineando che "ora Zaia non ha piu' scuse".

 

Politicamente il voto di questa domenica rappresenta un successo della Lega. Ora Matteo Salvini è più forte all'interno del Centrodestra in vista delle elezioni politiche e della campagna elettorale, anche perché Silvio Berlusconi ha deciso solo negli ultimi giorni di sposare ufficialmente le ragioni del sì. A uscire sconfitti dalle urne sono Matteo Renzi e Giorgia Meloni che avevano bollato come "inutili" i referendum di Lombardia e Veneto. Poco cambia per i 5 Stelle che si erano espressi per un tiepido sì all'autonomia.

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