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Politica
Salvini e la sua ricetta vincente, dalla TAV al tavoliere di Puglia
photo Nick Zonna

Di Andrea Lorusso

Twitter @andrewlorusso

 

Non è uno spot della Mulino Bianco, però il senso ci va vicino. Ingredienti semplici, naturali, senza coloranti mediatici e conservanti retorici, senza idiosincrasie verso il popolo elettore, ma soltanto un profuso rispetto per istanze più vicine possibile all’uscio della porta di ogni italiano stanco e deluso.

La gente non è così fessa come i media d’élite vogliono descrivere, non ha bevuto l’acqua avvelenata come commenta Laura Boldrini, semplicemente ha esternato ogni resistenza e offesa che avesse in corpo, per poi piano piano sentire credibile un progetto fatto con il cuore. Sì perché io non dimentico 5 anni fa, agli albori di quest’avventura, come veniva trattato il Segretario del Carroccio e i suoi (pochissimi) simpatizzanti. Sputi, urla, offese, disinteresse generale, poche persone, e perlopiù contestatori.

Quando dicevi di “stare con Salvini” la gente ti rideva in faccia. Parlavamo di un partito sommerso dagli scandali, in eutanasia al 3%, ma il Segretario anziché staccare la spina ha fermato il processo di deteriorazione dell’immagine e del consenso, ha lavorato sodo, ha fatto cambiare aria ai programmi ideologici, ai volti, alle battaglie, pochi punti, tutti utili da Nord a Sud, ha dato un contenitore al Meridione, e si è cosparso il capo di cenere.

Non bisogna dimenticare quando a Maggio 2014 Matteo Salvini veniva letteralmente cacciato in malo modo nei suoi tour per l’Italia del Centro-Sud. A Napoli dovette deviare i percorsi per evitare le fortissime contestazioni, all’ILVA di Taranto saltò l’incontro per i facinorosi, e a Locorotondo dopo pochi minuti dall’inizio di un confronto con Sergio Silvestris (di Bisceglie, per Forza Italia) sull’Europa, fu costretto ad andar via per il lancio copioso di uova ed ingiurie.

Ricordo bene l’isolamento del leader e delle mosche bianche che lo sostenevano, beffeggiati in ogni modo, dagli stessi “alleati” del centrodestra che oggi han fatto la fila per riciclarsi e sbianchettare le esternazioni infelici.

Lui però non si è mai arreso, ha accettato con pazienza ogni tipo di vessazione, non poteva e non doveva essere facile trasformare un partito con la targa del solo Nord, con più di mezza dirigenza che aspettava solo il momento giusto per fucilarlo. L’alchimia gli è riuscita perché ha avuto la buona lena del maratoneta, idee e coraggio semplici, di buon senso, pratiche, vicine alle istanze di italiani sempre più lontani da Istituzioni blasonate ed autoreferenziali.

Mentre il Segretario del Carroccio si occupava di ogni problema possibile, fin nelle Isole, e rispondeva al cellulare a tutti, gli onorevoli del territorio erano sempre più imbalsamati e lontani dai problemi reali. Giacca e cravatta, figli e figliastri nelle segreterie locali, e ci vediamo alla prossima campagna elettorale mentre la casa brucia.

Riportando il focus sugli ultimi mesi però, perché la Lega ha surclassato il M5S? Una risposta interessante viene dalle richieste di Reddito di Cittadinanza. S’è vero che sembrava scaldare di più il cuore del SUD, è anche vero che la Lombardia fa testa a testa con la Campania per ottenere la prepagata. Ora, i numeri assoluti vanno aggregati alla densità della popolazione, è chiaro che l’incidenza della povertà in rapporto al numero di abitanti sia maggiore nella bassa Italia, ma c’è da dire che la narrazione dello Stivale a due velocità è stata ridimensionata.

Il Paese soffre, tutto intero, e la richiesta di protezione, dai migranti, alle misure sociali, al reddito ed al lavoro, è urlata urbi et orbi. Però la Lega risponde meglio, le sue misure bandiera sono più solide, meno fumose, meno complesse, e più incisive. Riaprire i cantieri porta benessere, PIL, ed impieghi. Quota 100 demolisce l’austerità del passato e libera risorse per i giovani, la legittima difesa ed il codice rosso danno un’arma legale in più ai cittadini spaventati dall’exploit di furti e stupri. I porti chiusi sono la garanzia che il Paese ha rialzato la testa, e che non accetta più business di lucro alle proprie spalle.

In conclusione, quali sono i Dieci Comandamenti che hanno reso Salvini così popolare?

  • Semplicità;

< >Pazienza (del buon pescatore);Ascolto continuo (della base e del popolo);Pancia a terra sui problemi;Presenza costante (Territorio, Rete, Tv);Abbigliamento casual (ama la sostanza, non la forma);Fisicità (abbraccia continuamente chiunque);Selfie – Selfie – Selfie (a nessuno è negata una foto col proprio leader, nemmeno ai contestatori che portano ulteriore pubblicità);Integrità (nonostante tutto, una volta presa la linea, non si cambia rotta);Affidabilità (preso un impegno, porta a casa la promessa. La gente ama chi si vincola con la stretta di mano).

 

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