Salvini: presidenze Camera e Senato a chi ha vinto. Verso l'accordo Lega-M5S
Camere, accordo quasi fatto. Lega con M5S, Pd fuori dai giochi: Salvini ha due nomi: Giorgetti e Calderoli
Sulle presidenze di Camera e Senato "fare il contrario di quello che gli italiani hanno scelto la settimana scorsa sarebbe una follia. Ci sono due forze politiche che hanno vinto le elezioni... Non penso sia tanto difficile intuire con chi si ragiona". Lo ha detto il leader leghista Matteo Salvini intervenendo alla scuola politica del Carroccio a Milano.
Lo ha detto il leader leghista Matteo Salvini intervenendo alla scuola politica del Carroccio a Milano. Un commento che lascia intuire come Lega e Movimento Cinque Stelle si stiano muovendo per trovare un accordo. Se da un lato Salvini rivendica per se stesso il ruolo di premier, come fa a sua volta Luigi Di Maio, dall’altro il leader del Carroccio sembra muoversi verso soluzioni più realizzabili, almeno sulla carta e almeno per quanto riguarda le Camere. Il centrodestra da solo potrebbe eleggere al Senato Roberto Calderoli, avendone i numeri sufficienti. Ma l’altra ipotesi è quella del Cinque Stelle Danilo Toninelli a Palazzo Madama e Giancarlo Giorgetti a Montecitorio. Dai giochi rimarrebbe escluso il PD, che almeno ufficialmente ribadisce di non voler dialogare con gli avversari.
Elezioni: Salvini, no sostegno governi che non rispettano mandato
"Governi strani che non rispettano il mandato popolare non li sosteniamo". Cosi' Matteo Salvini, a margine della scuola politica della Lega a Milano. La strada che il leader della Lega ha in mente e' una "forza di governo che duri non 5 mesi ma cinque anni" e dunque in questi giorni il segretario del Carroccio e il suo entourage stanno "ragionando sul programma da offrire a tutte le forze politiche". "Proporremo agli italiani una manovra economica fondata sul principio 'meno tasse piu' lavoro', a differenza di quanto vorrebbero a Bruxelles", ha spiegato Salvini, conversando con i giornalisti.
Elezioni: Salvini, io premier? Disponibile ma rispetto programma
"C'e' un programma voglio rispettarlo: io sono a disposizione. Altre strade non ce ne sono, quindi se ci sono i numeri si parte". Cosi' Matteo Salvini, al termine del suo intervento alla scuola politica della Lega a Milano, conversando i cronisti. Il candidato premier del centrodestra ha ribadito di voler "andare al governo" solo a condizione di "mantenere tutti gli impegni presi con gli italiani, senza accordi strani", ma partendo da programma di "centrodestra".
Lega: Salvini, prima governo poi si parla di tessere
Il tema delle nuove tessere della Lega, che non presentano piu' la parola nord "affascina" secondo Matteo Salvini "solo tre giornalisti" e non prelude ad un congresso del partito, almeno imminente. Il segretario del Carroccio ne ha parlato oggi a margine della scuola di formazione politica a Milano: "Prima c'e' la possibilita' di fare un governo per passare dalle parole ai fatti, poi la Lega fara' quello che deve fare", ovvero solo dopo "si faranno i congressi". Tuttavia, "la strada della Lega e' segnata da qualche tempo" ha detto sicuro il segretario ora in corsa per la carica da premier: "Gli italiani e i militanti della Lega mi stanno chiedendo fatti concreti, poi nomi e simboli arriveranno a tempo debito". Tuttavia Salvini non risparmia una stoccata ai detrattori della sua linea politica ispirata ad un partito nazionale: "Sono stati smentiti tutti quei gufi da salotto che dicevano che la scelta nazionale della Lega ci avrebbe penalizzato al nord", e rivendica con orgoglio di essere il "primo partito in Veneto, Lombardia e Piemonte", ma anche di aver preso i voti e "la fiducia da quel sud che non vuole assistenza ma lavoro, parita' di condizioni, scuola, sanita' e infrastrutture". Infine scherza: "Io sono senatore della Calabria e saro' al piu' presto nella mia terra di elezione. Adoro il peperoncino, la 'nduja e la cipolla di Tropea. Faccio parte di una squadra di 183 parlamentari di cui sono orgoglioso: mi piacciono tutti dal primo all'ultimo".