Ilva, ancora un incidente sul lavoro
Questione sicurezza 'prioritaria'
Ennesimo incidente sul lavoro, ancora una volta Taranto e l'Ilva scenario della tragedia. A perdere la vita mentre lavorava. Angelo Fuggiano, padre di due bimbi
Ennesimo incidente sul lavoro, ancora una volta Taranto e l'Ilva scenario della tragedia. Il Consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, Mino Borraccino, commenta: “Angelo Fuggiano, padre di due bimbi, ha perso la vita mentre faceva il suo lavoro in una fabbrica che sembra oramai fuori controllo, anche dal punto di vista della sicurezza, come denunciano da mesi i Sindacati che hanno indetto immediatamente 24 ore di sciopero. Non si può accettare l’idea che si debba morire mentre si lavora per vivere e mantenere la propria famiglia".
"Chi dirige la fabbrica - aggiunge Borraccino - deve garantire la sicurezza di tutti i lavoratori, anche del personale delle ditte esterne, come nel caso di Angelo Fuggiano. Il nostro cordoglio va alla famiglia di Angelo".
"Nel 2006, dopo decenni di drammi e assenza di controllo sulle condizioni di sicurezza - ricorda borraccino - la Regione Puglia, guidata da Nichi Vendola, obbligò l’Ilva ad insediare l’ambulatorio Inail all’interno dello stabilimento. Quella era la stagione in cui l’Istituzione fece del controllo e della attenzione alla sicurezza sul lavoro una priorità, adesso invece non si pensa per nulla alla drammatica situazione che i lavoratori stanno vivendo, anche, da questo punto di vista".
"L’intero territorio deve urlare il proprio disappunto per la, oramai acclarata, assenza di sicurezza e controllo che si vive all’interno dell’acciaieria di Taranto. Lo Stato si occupi di quella fabbrica in maniera seria, altrimenti i drammi continueranno”.
Anche i portavoce del M5S in Regione Puglia, al comune di Taranto, al Parlamento italiano e a quello europeo diffondono una nota: "Ancora una tragedia all'Ilva. A pochi mesi dalla morte del venticinquenne Giacomo Campo, un altro operaio di appena 28 anni, Angelo Fuggiano, è morto per un incidente al quarto sporgente”.
"Un ragazzo come tanti che aveva cercato lavoro in quella fabbrica dei veleni - prosegue la nota pentastellata - per provare a garantire un futuro ai suoi due figli. Ed è proprio alla sua famiglia che oggi va la nostra più sincera vicinanza. Non siamo più disposti ad accettare simili tragedie né a Taranto né in altre parti d'Italia e siamo già al lavoro per invertire finalmente la rotta. Un lavoro per il quale auspichiamo l'appoggio di tutte le forze politiche. Non servono parole ora servono i fatti. Non si può morire di lavoro".
Il presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, Paolo Campo: “A nome del Gruppo del Partito Democratico che rappresento in Consiglio regionale, esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia di Angelo Fuggiano, operaio 28enne di un'azienda che stava eseguendo lavori in appalto per l'Ilva a Taranto, deceduto sul lavoro".
"Questa nuova, ennesima, morte è un fatto che non può lasciare indifferente nessuno. Non solo chi ha direttamente la responsabilità della sicurezza in quello stabilimento, ma anche chi sta provando a mantenerlo in vita per salvaguardare l'occupazione e l'economia di un intero territorio. Ci chiediamo quante morti, ancora, saranno necessarie per far comprendere che non si può morire per lavorare e lavorare per morire. E questo non solo in riferimento a chi nell'Ilva lavora, ma anche a chi intorno all'Ilva è costretto a vivere”
(gelormini@affaritaliani.it)