SI e sindacati protestano: 'Emiliano,
Ilva e Enel due pesi e due misure'
Tutti in coro chiedono a Emiliano di ritirare il ricorso sul DPCM - ILVA e Borraccino (SI) si chiede il perchè di un comportamento diverso su ENEL Cerano (Br)
Michele Emiliano non si sente accerchiato, ma l'azione concentrica è in pieno sviluppo da parte del Governo, tramite il ministro Carlo Calenda, da parte dei sindacati che mettono in atto una protesta davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia, e da parte di Sinistra Italiana che accentua la sua posizione critica anche in chiave elettorale: forse una prospettiva che bisognerebbe considerare per tutti i fronti in esame.
La piega, infatti, che la vicenda sta assumendo ha sempre più i lineamenri di una contesa dai risolvolti, forse risolvibili proprio in funzione delle prossime alleanze elettorali e, ancor più, in sede di formazione delle liste: soprattutto in casa PD.
Il coro ripete la richiesta del ritiro del ricorso del DPCM del 29.9.2017, che ha modificato il Piano Ambientale dell’ILVA di Taranto, prorogando i termini "già scaduti per la realizzazione degli interventi ambientali, di cui alle prescrizioni AIA, sinora rimaste inottemperate".
Ma il Consigliere regionale di Sinistra Italiana, Mino Borraccino, apre anche un fronte ENEL: “Ribadiamo ancora una volta che, a nostro avviso, l’unica strada concreta che il Governo deve praticare per coniugare il diritto al lavoro con quello alla salute, è quella di espletare, all’interno delle procedure AIA, la Valutazione dell’Impatto e del rischio Sanitario, così come indicato nelle linee guida VIIAS, redatte dalle Agenzie nazionali di Ispra e Arpa, al fine di garantire la tutela di lavoro e salute all’interno delle procedure di Autorizzazione agli impianti a forte impatto ambientale e sanitario. Il Governo, attraverso il Decreto Balduzzi del 2013, escludeva l’applicazione delle valutazioni sanitarie nell’AIA per le aziende Siderurgiche, facendo così un regalo agli inquinatori e impedendo così di valutare l’esistenza di un rapporto equilibrato fra la presenza della produzione di acciaio e la Città di Taranto".
"Questo Decreto va cambiato e chiediamo al Governo di farlo", incalza Borraccino, "Detto questo, non capiamo la posizione ondivaga del Presidente Emiliano che, fino ad ora si è distinto per non sollevare mai questa situazione, nonostante la Legge sulla Valutazione del Danno Sanitario (L.R. n. 21 del 2012) sia uno dei capisaldi della legislazione della Puglia. Un esempio per l’Italia intera, essendo la prima Norma italiana che disciplina questa delicata materia".
"Ancor più incomprensibile, e anche un po’ grave - sottolinea Borraccino - ci sembra la mancata applicazione della Legge regionale sulla Valutazione del Danno Sanitario nei confronti dell’Enel, per l’AIA della centrale elettrica di Cerano. Se è vero, infatti, che per il siderurgico la competenza regionale è stata esautorata dal Governo, è altrettanto vero che sulla centrale a carbone di Cerano (altro grande impianto impattante, al centro di polemiche e inchieste sull’inquinamento dell’area di Brindisi) la competenza della Regione Puglia c’è tutta".
"Come mai il Presidente Emiliano non ha applicato la legge regionale nel caso dell’AIA alla centrale di Cerano - chiede Borraccino - avendone piena competenza, mentre per l’Ilva di Taranto sale sugli scudi di una polemica con il Governo che rischia solo di produrre ancor più divisione fra ambientalisti e operai, senza offrire una soluzione? Perché il Presidente Emiliano fa la voce grossa quando la competenza nell’applicare le Norme appartiene ad altri Enti, mentre si defila quando la possibilità, se non il dovere, di applicare le leggi è nelle sue mani?"
"Non diciamo questo per polemizzare con il Presidente della Giunta regionale - conclude il consigliere di Sinistra Italiana - ma per richiamarlo all’impegno che assieme a lui, abbiamo assunto con i Pugliesi. Questo impegno, prevede anche l’applicazione da parte del Governo pugliese delle leggi regionali in vigore.
(gelormini@affaritaliani.it)