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Roma
Strage di Latina, saltano i funerali in chiesa per il carabiniere omicida

Luigi Capasso, il Carabiniere che ha sparato alla moglie e ucciso le sue due figlie di 7 e 13 anni per poi suicidarsi, aveva pianificato tutto.

 

Quando le forze dell'ordine sono entrate nell'appartamento della strage, a Cisterna di Latina, sul cadavere dell'uomo hanno trovato 5 lettere indirizzate ai parenti e le disposizioni per i funerali suoi, della moglie e delle figlie.

La bara di Capasso, però, non è mai arrivata nella chiesa di Secondigliano. Nonostante le notizie diffuse giovedì riguardo alle esequie del carabiniere omicida, la salma è stata benedetta presso l'obitorio, lontano dagli occhi della stampa e dei curiosi.

Ancora non è stata fissata la data del funerale delle due bambine, ma è probabile che si svolga tra sabato e domenica. Antonietta Gargiulo, la loro mamma, ancora non sa che Capasso, dopo aver sparato a lei, ha aperto il fuoco anche contro le piccole, riuscendo a ucciderle. La donna, che si trova ricoverata in condizioni gravi ma stabili al San Camillo di Roma, è ancora sotto sedativo e non ha ancora ripreso conoscenza dal momento dell'aggressione.

Intanto l'Arma ha aperto un'indagine sulla valutazione psicofisica che classificò Luigi Capasso come “idoneo” al servizio. I riflettori sono puntati sulla visita medica di Capasso, scattata, come da prassi, dopo che l'uomo aveva annunciato la separazione dalla moglie e aveva chiesto un alloggio nella caserma di Velletri dove era in servizio.

Una breve inchiesta, assicura il comando generale dell'Arma dei carabinieri, volta a comprendere se "le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica dell’appuntato Luigi Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto purtroppo è accaduto, nonché se sia stato fatto tutto ciò che la legge consentiva a tutela della consorte e, per estensione, dell’intero nucleo familiare".

 

Latina: Capasso al telefono a figlia, "non ti faccio niente.."

"Non... non ti preoccupare di papa', non ti faccio niente, ho bisogno pure io di...". Sono parole di Luigi Capasso, dette al telefono con la figlia Alessia, 13 anni, quando ha chiamato a casa, il 9 dicembre proponendo di andare con lei e l'altra figlia Martina, ed anche con la moglie Antonietta Gargiulo se questa l'avesse voluto, a vedere il Parco Incantato delle Luminarie, ad Ariccia, si era procurato i biglietti. E Alessia risponde: "Lo so che tu non mi faresti mai del male..."; e lui, tono basso e accorato, per nulla alterato: "No, mai mai, a papa'...". Alessia e' comunque incerta, il suo e' un tono tra l'impaurito e l'indeciso. Il tono e' quello di una ragazzina che sta vivendo qualcosa di molto piu' grande di lei, qualcosa che non dovrebbe appartenere alla sua vita quotidiana perche' la turba, non la rende serena. "Lo so...pero' non lo so, cioe' subito, cosi'...", dice Alessia. Il padre insiste, ma senza che il suo tono si alzi ne' che ci siano espressioni o segnali di fastidio che arrivino via telefono: "Alessia se mai proviamo a stare insieme mai, mai sappiamo se stiamo bene o no...", come a invitare la figlia a verificare che puo' stare tranquilla. "Pero' da soli io non...", dice Alessia, mostrando tutta la sua tensione, forse paura. E' angosciante ascoltare la telefonata che quel giorno e' intercorsa tra l'appuntato scelto dei carabinieri Luigi Capasso con la moglie Antonietta (tuttora in gravi condizioni e sedata nel reparto di terapia intensiva del S. Camillo, a Roma, ndr) e, brevemente, con la figlia maggiore. La registrazione del colloquio telefonico e' stata trasmessa oggi in esclusiva durante "Pomeriggio cinque", il programma condotto da Barbara d'Urso su Canale 5. E' una conversazione rimasta in possesso di Capasso, il quale - e' stato appurato - registrava spesso i dialoghi con la moglie, e anche questo era parte della sua ossessione.

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