Sesto, svastiche e croci celtiche contro il circolo di Rifondazione
Scritte e croci celtiche davanti al circolo di Rifondazione di Sesto San Giovanni, dove il sindaco ha concesso uno spazio pubblico a Casapound
Sesto, svastiche e croci celtiche contro il circolo di Rifondazione
Svastiche, croci celtiche e scritte che rivendicano una presunta zona nera: è questo lo scenario che i militanti del circolo di Rifondazione “Saverio Nigretti” di Sesto San Giovanni si sono trovati davanti questa mattina passando per la zona di via Cascina Gatti, in via Marzabotto. "Una provocazione frutto del clima che si vive a Sesto in queste settimane, dove il sindaco Roberto di Stefano non si è fatto alcun problema a concedere uno spazio pubblico, “Spazioarte”, a Casapound per un’iniziativa prevista il 18 gennaio", accusa con una nota la Federazione milanese. “Non è un caso che i fascisti abbiano preso di mira il nostro circolo, impegnato con forza nel Comitato Antifascista locale – dichiara Matteo Prencipe segretario provinciale della Federazione di Milano – la nostra presenza nelle numerose inziative, ai banchetti e le prese di posizione delle nostre compagne e dei nostri compagni hanno suscitato la reazione rabbiosa e vigliacca di gruppi che dovrebbero essere messi fuorilegge”.
Casapound: "Noi estranei all'attacco"
Casapound respinge le accuse di aver imbrattato la sede di Rifondazione comunista a Sesto San Giovanni con svastiche e croci celtiche. In una nota, infatti, la portavoce di Casapound Milano, Angela De Rosa, ha spiegato: "Il vero scoop sarebbe che improvvisamente i militanti di Casapound aspettassero l'oscurita' per imbrattare muri; certamente meno nuovo e' che la dirigenza di un movimento politico, di cui con l'occasione se ne certifica ancora l'esistenza in vita, ci attribuisca la responsabilita' di un gesto che certamente appartiene alle abitudini comportamentali della sinistra: muoversi nell'ombra per fuggire alle conseguenze delle proprie azioni". Per De Rosa "e' del tutto evidente la volonta' di qualcuno di alzare il livello di scontro politico in vista della nostra conferenza del 18 gennaio prossimo. Si rassegnino: non cadiamo in ridicole provocazioni ne', tanto meno, accettiamo accuse palesemente inventate di sana pianta da un movimento politico che non abbiamo intenzione di considerare, tanto e' nullo a livello di idee, proposte e peso politico".
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