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Attualità e Politica

04/08/2018 | 16:38

Casinò di Campione: il fallimento preoccupa il Comune, chiesto l’intervento del Governo

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Casinò Campione

ROMA - Il Comune di Campione d’Italia ha richiesto un incontro con il Ministero degli interni per risolvere la situazione venutasi a creare dopo il fallimento decretato dal Tribunale di Como. E’ quanto ha spiegato ieri il sindaco Roberto Salmoiraghi, sottolineando come la situazione abbia un effetto diretto anche suelle attività del Comune. «Non saremo più il paese di un tempo, tutto è cambiato e nulla tornerà come prima - ha detto Salmoiraghi - Ci chiedono di ridurre il personale del Comune? Lo faremo, non soltanto perché la legge ci obbliga a questo passo dopo la dichiarazione di dissesto finanziario. Ma passare dai 102 dipendenti attuali a 20 o 21 significa che non potremo garantire i servizi essenziali».

Il Sindaco nei prossimi giorni presenterà al Ministero dell'interno il piano di ristrutturazione dell'ente pubblico. Lacrime e sangue, quindi, che tradotto significa due anni di mobilità al venti per cento dello stipendio, per un numero non ancora definito ufficialmente di persone. Ulteriori tagli sono stati annunciati anche per la casa da gioco chiusa da venerdì per il fallimento della società di gestione (lo ha sottolineato più volte lo stesso sindaco). L'obiettivo principale resta comunque quello della riapertura in tempi stretti della casa da gioco e il piano di ristrutturazione che verrà presentato vuole essere funzionale a questo: convincere il Governo a intervenire. Per questo motivo il Comune ha già richiesto un incontro con il ministero degli interni dopo quello annullato nei giorni scorsi. E anche per questo giovedì pomeriggio il sindaco ha incontrato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che «spingerà per la riapertura della casa da gioco». Inoltre il Comune ha annunciato che metterà in campo una squadra di esperti sia per proporre un ricorso contro il fallimento della società di gestione della casa da gioco, sia per eliminare quelle criticità che hanno spinto a non approvare il piano di risanamento della casa da gioco stessa, in particolare le criticità riguardano soprattutto la tempistica per il rientro dei debiti. 
RED/Agipro

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