Forza Italia: “Ad Alghero Natale e Capodanno flop”

Maurizio Pirisi, Michele Pais e Nunzio Camerada commentano l’organizzazione, la promozione e la programmazione delle manifestazioni proposte dall'amministrazione Bruno.

“Per tutto il periodo delle festività abbiamo scelto di non proferire parola sull’organizzazione pubblica delle manifestazioni proposte, promozione e programmazione delle stesse. Noi, a differenza di tanti imbonitori, vogliamo bene alla nostra città e abbiamo veramente Alghero nel cuore. Ma, visto anche il nostro ruolo affidatoci dall’elettorato, non possiamo non commentare, trascorso pure il capodanno, quanto avvenuto e registrato dai nostri cittadini. Partendo proprio dal famoso ed ex-evento di riferimento dell’Isola, Cap d’Any de l’Alguer, già Capodanno di Sardegna. Si, perché, anche questa medaglia di latta il sindaco la può pure togliere, infatti tale denominazione, perché effettivamente lo era, risale alle amministrazioni di centro-destra. Restando sulla festa della notte di San Silvestro, è evidente che siamo davanti al capodanno con meno pubblico di sempre. Del resto non si può sfuggire al conta-persone dell’area antistante al concerto dove potevano starci solo 4.950 persone. Ecco, durante tutto lo show, non si è andati oltre la metà dell’occupazione di quello spazio, dunque il conteggio è preso fatto” – Così in una nota Maurizio Pirisi, Michele Pais e Nunzio Camerada, consiglieri comunali di Forza Italia.

“Del resto – proseguono gli esponenti azzurri – è anche la stessa Nuova Sardegna di oggi a citare nell’articolo “decine di migliaia di persone”, il che vuole dire oltre le 20.000, e poi nell’occhiello, evidentemente sfuggito alla propaganda bruniana, si parla della più veritiera cifra di 5.000 persone che, rispetto al passato, rappresenta (purtroppo) un vero flop. Non obiettiamo le scelte artistiche che comunque rappresentavano due importanti realtà del panorama musicale, ma quello che manca, da anni, è una regia lungimirante che possa riportare il Cap d’Any ai vecchi fasti. Ci chiediamo quale sia la scelta alla base di trasformare, già da due anni, la notte del 31 come una sorta di discoteca all’aperto, così è stata denominata dalla stessa amministrazione Bruno. Ciò contrasta con gli indirizzi dell’ambientalismo radicale-talebano, ben presenti nell’attuale compagine amministrativa e ramificazioni nei media di riferimento, di cancellare quasi totalmente l’intrattenimento notturno. Da una parte si annienta un settore, dall’altra si vuol far passare che Alghero sia Ibiza”.

“Una confusione nella proposta delle manifestazioni che ha solo un fil-rouge: la distribuzione a pioggia dei soldi. In questo si che Mario Bruno e compagni sono i numeri uno. Usare la Fondazione Meta come una vacca da mungere a necessità di propaganda. Così, com’è evidente, anche dalla miriade di appuntamenti realizzati ma senza la necessaria promozione. Pure per il concerto di Paolo Fresu, sicuramente un bell’evento, ma deciso un mese e prima e sostenuto con un margine di tempo troppo risicato. Però, anche qui, non è mancata l’elargizione di fiumi di denaro. Discorso simile per tutto il mese di dicembre. Spettacoli di qualità, ma, viste anche le condizioni climatiche, del resto Alghero non è Miami, quasi sempre frequentati da pochi drappelli di persone. Senza considerare l’apice della proposta bruniana e, più in generale, del centrosinistra algherese, ovvero la reinterpretazione del Natale”.

“Pur di dare qualche contentino ai componenti del comitato scientifico, Alghero è stata privata del più classico degli alberi di Natale. Anche qui, niente da obiettare sull’arte del grande e autorevole nostro concittadino Antonio Marras, ma ci sono 12 mesi in un anno per poter proporre la sua arte, forse il Natale sarebbe opportuno mantenerlo più vicino alle nostre tradizioni cattoliche. Per chiudere riteniamo che, come sempre in questi casi, Alghero resista nonostante i suoi pessimi amministratori di oggi. Certamente più si allunga questa pessima pagina politica, più la nostra città è superata dalle altre località. E non, ovviamente, come bellezza insita e perennemente presente, ma come possibilità di sviluppo, crescita, creazione di posti di lavoro e dunque aumento delle famiglie che risiedono ad Alghero e fanno figli qui” – concludono.

2 Gennaio 2018